Omicidio del Virgolo, Calculli in appello

BOLZANO. Verrà impugnata davanti alla corte d’appello la condanna a 9 anni di reclusione inflitta dal giudice Emilio Schönsberg (con rito abbreviato) a Michele Calculli, imputato per l’omicidio di...



BOLZANO. Verrà impugnata davanti alla corte d’appello la condanna a 9 anni di reclusione inflitta dal giudice Emilio Schönsberg (con rito abbreviato) a Michele Calculli, imputato per l’omicidio di Werner Hofer avvenuto la sera del 17 marzo 2013 lungo la strada che sale al Virgolo. L’avvocato difensore Nicola Nettis, che ha già ottenuto una forte riduzione di pena rispetto alle richieste del pubblico ministero (12 anni), ritiene vi sia la possibilità di ottenere una ulteriore riduzione chiedendo ai giudici di appello di riconsiderare una delle aggravanti contestate dalla Procura e cioè quella di aver agito in un luogo (lungo la strada che sale al Virgolo, buia e non frequentata) che non avrebbe permesso alla vittima di cercare aiuto e di difendersi. Posto che le attenuanti generiche riconosciute all’imputato sono state considerate equivalenti alle aggravanti (compresa la recidiva), la difesa sta tentando di ottenere un pronunciamento più favorevole all’imputato con l’eliminazione di una delle aggravanti.

Un tentativo che potrebbe valere, per Calculli, anche un paio d’anni in meno di reclusione. In questi giorni, intanto, il giudice Schönsberg ha depositato la motivazione della condanna a 9 anni per omicidio preterintenzionale. In sentenza ovviamente trova conferma la tesi che Calculli non intendesse uccidere Werner Hofer, reo di aver insidiato la donna della sua vita, la prostituta Patrizia Milazzo di cui Hofer era cliente. L’ìmputato, insomma, intendeva picchiarlo utilizzando una spranga «levachiodi» in ferro che teneva nel bagagliaio dell’auto ma non agì con volontà omicida. Le condizioni di salute alquanto critiche della vittima avrebbero aiutato ad arrivare alla tragedia.

In sentenza il giudice Schönsberg giustifica il riconoscimento delle attenuanti generiche per la condotta dell’imputato sia dolo l’aggressione sia in fase processuale. Michele Calculli tornò infatti sul luogo del pestaggio e, vedendo Werner Hofer, ancora riverso immobile come lo aveva lasciato, fu il primo a chiedere l’intervento del 118. E rimase sul posto sino all’arrivo dei soccorsi.

Il giudice sottolinea che l’imputato non ha tentato di fuggire «nè ha messo in atto depistaggi o inquinamenti probatori». E anche il comportamento processuale - si legge in sentenza - «meritano di essere valutati positivamente». (ma.be.)

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