Omicidio Hilber, il medico rivela: «Fu narcotizzato»

BOLZANO. Nemmeno davanti alle foto raccapriccianti del marito col capo letteralmente massacrato, Tanja Burger (l’uxoricida meranese sotto processo a Ravensburg per l’omicidio dell’altoatesino Peter...


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Nemmeno davanti alle foto raccapriccianti del marito col capo letteralmente massacrato, Tanja Burger (l’uxoricida meranese sotto processo a Ravensburg per l’omicidio dell’altoatesino Peter Hilber) ha tradito un benchè minimo sussulto.

La donna, accusata di aver studiato il delitto a tavolino assieme all’amante Christoph Meyer, è tornata ieri in aula davanti ai giudici, perfettamente ristabilita dopo una fastidiosa influenza che ha bloccato il processo per una ventina di giorni. Ieri le udienze sono riprese secondo un calendario piuttosto fitto che dovrebbe portare alla sentenza di primo grado entro un paio di settimane. Non è stata, quella di ieri, una udienza facile per i due imputati che hanno assistito a poca distanza l’uno dall’altro alla dettagliata deposizione dell’anatomopatologo Walter Rabl, responsabile del centro di medicina legale di Innsbruck.

In aula sono state proiettate su uno schermo almeno una ventina di immagini delle condizioni in cui venne rinvenuto il corpo di Peter Hilber in un dirupo sul versante austriaco di Passo Resia. Immagini come detto raccapriccianti che dimostrano come la vittima venne letteralmente massacrata prima di essere gettata (forse ancora viva) nella profonda forra. Quattordici i colpi inferti al capo di Peter Hilber. L’udienza di ieri ha anche permesso di ottenere una precisa conferma di un altro particolare importante per dimostrare la premeditazione dei due amanti diabolici e l’estrema determinazione dimostrata per portare a conclusione il piano di morte.

Le analisi del sangue hanno dimostrato che la vittima fu narcotizzata prima di essere massacrata con colpi in testa, senza alcuna capacità e possibilità di reazione. Nel sangue di Peter Hilber sono stati infatti rinvenute tracce considerevoli di un potente tranquillante e sedativo commercializzato in Germania, il «Dormicum». L’altoatesino, dunque, fu dapprima neutralizzato e reso incapace di reagire e poi fu letteralmente massacrato. Per rendere difficile il riconoscimento del corpo gli fu anche sfilata dal dito la fede nuziale. Le rivelazioni del medico legale sulle lesioni rilevate sul cadavere di Peter Hilber, non hanno provocato alcuna reazione emotiva da parte di Tanja Burger, apparsa estremamente fredda e distaccata per tutta l’udienza anche durante la proiezione delle foto del cadavere del marito. La donna ha semplicemente preso appunti , con distacco, al fine di fornire indicazioni all’avvocato difensore Markus Lehmann. Si torna in aula venerdì.

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