Oneri dell’area ex gas il fisco ora torna a chiedere il conto

L’Agenzia delle entrate porta Madison e Comune davanti alla Corte suprema di Cassazione: in ballo oltre 800 mila ¤


di Giuseppe Rossi


MERANO. Per la terza volta l'Agenzia delle entrate porta in tribunale la Madison srl e il Comune di Merano per chiedere conto degli 847 mila euro di imposta di registro ed erariale non pagati sulla vendita dei terreni ex area gas.

Dopo la bocciatura delle tesi dell'Agenzia ad opera della commissione tributaria di primo e secondo grado, l'ente diretto da Attilio Befera non si dà dunque per vinto e ricorre addirittura alla suprema corte di Cassazione. Quegli 847 mila risparmiati dalla Madison srl, secondo il braccio operativo del fisco devono essere pagati. Chi lo faccia, Comune di Merano o società acquirente dei terreni ex gas, poco importa.

La vicenda. Il retroscena dei fatti risale ormai al 2008, quando l'Agenzia delle entrate chiese conto per la prima volta delle tasse non pagate. A suo tempo il Comune aveva venduto i terreni ex sede della Municipalizzata alla Madison per realizzare una nuova area residenziale mista (edilizia agevolata e libero mercato) e in quell'occasione aveva sfruttato la disciplina fiscale che esenta l'acquirente dal pagamento dell'imposta ipotecaria e di registro quando si trasferiscono aree soggette a piani urbanistici particolareggiati. Il problema sorto a posteriori fu che l'esenzione dal pagamento delle tasse avrebbe avuto validità solo se entro cinque anni dalla cessione, sul terreno fossero state costruite abitazioni.

Bonifica infinita. La bonifica, che si è invece protratta all'infinito a causa anche dei ripetuti interventi degli uffici di tutela ambientale della Provincia, aveva fatto scadere i termini senza che nessuna palazzina fosse stata neppure iniziata. Di qui l'intervento dell'Agenzia delle entrate, che nel 2008 aveva presentato il conto. Una sberla da 847 mila euro, ovvero 659 mila euro per il mancato pagamento dell'imposta di registro e relativi interessi e altri 188 mila euro per l'imposta ipotecaria e spese accessorie.

Il ricorso. In prima istanza la commissione tributaria aveva dato ragione a Madison e Comune, ma l'Agenzia non contenta aveva fatto ricorso in secondo grado. Anche questa volta la commissione di secondo grado aveva bocciato l'autorità romana.

Ora l'Agenzia delle entrate, per la quale gli 847 mila euro sono una preda a cui è difficile rinunciare, tenta l'ultima istanza, ricorrendo alla suprema corte di Cassazione. Comune e Madison, devono nuovamente munirsi di avvocati e resistere in giudizio per far valere le loro ragioni.

Incarico all’avvocato. Nei giorni scorsi la giunta comunale ha deciso di incaricare l'avvocato romano Lugi Manzi con un esborso previsto di 15 mila euro. Se la suprema corte desse ragione all'Agenzia delle entrate, smentendo il giudizio di due commissioni tributarie per la Madison, alle prese comunque con la crisi del settore edilizio e con i ritardi nell'edificazione dell'area ex gas, si tratterebbe di una tegola pesante da sopportare.

Su quel terreno pare che il destino abbia voluto proprio infierire: prima l’asta del Comune andata a vuoto, poi una bonifica lunghissima e oltremodo dispendiosa. Ora, le polemiche sul bonus-edilizia concesso all’edificio degli alloggi per anziani e infine il fisco che torna a battere cassa.

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