Ora: niente cani al cimitero, multe fino a 500 euro

Approvato dal consiglio il regolamento. Il sindaco: «Saremo più severi»



ORA. Chi porterà il cane al cimitero o nei parchi gioco comunali rischia una multa da 50 a 500 euro. Lo ha deciso mercoledì sera il consiglio comunale, che ha approvato il nuovo regolamento sulla base della bozza predisposta dal Consorzio dei Comuni. «Finora era in vigore un'ordinanza - spiega il sindaco Roland Pichler - ma non abbiamo mai fatto una contravvenzione. Tra le zone in cui vige il divieto di accesso ci sono anche i cortili delle scuole. Abbiamo anche regolamentato la lunghezza del guinzaglio e la pulizia delle strade dalle deiezioni canine. Saremo più severi».  La modifica del bilancio di previsione, con l'inserimento dei fondi per l'acquisto dell'impianto coperto in zona Rio Nero che ospita i campi da tennis, è stata l'altra decisione importante assunta dal consiglio. La struttura, che col passare degli anni è diventata un punto di riferimento irrinunciabile per tutte le società della Bassa Atesina, soprattutto nel periodo invernale, appartiene come noto a privati, ma il Comune si è attivato per rilevarla. «L'alternativa - spiega il vicesindaco Claudio Mutinelli - sarebbe stata quella di costruirne una nuova altrove, ma i costi sarebbero stati superiori». L'unico nodo era rappresentato dal finanziamento. Per acquistare la struttura dall'attuale proprietario, Stocker, il Comune dovrà sborsare 700 mila euro. Ma c'è la promessa, per ora solo verbale, del presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder di avere un contributo a fondo perduto da 500 mila euro in due tranche. Per adesso i fondi sono stati messi a bilancio, il tutto in attesa dell'arrivo dei promessi aiuti dell'assessorato allo sport. Nel corso della seduta si è discusso anche di regolamenti: quello per la fornitura di beni e servizi in economia e quello sui contratti. Sono seguite poi alcune nomine in commissioni e enti non di primaria importanza. A differenza dei Comuni limitrofi ad Ora continua, pertanto, ad esserci unità d'intenti tra maggioranza e opposizione. (m.bon.)

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