Ospedale, altri medici a gettone

Il reparto Rianimazione non ce la fa: acquistate per 230 mila euro 3.900 ore dall’Asl di Monselice


di Giuseppe Rossi


MERANO. Mentre il San Maurizio di Bolzano è alle prese con problemi di sovraffolamento e si pensa a “miniospedali”, a Merano il Tappeiner continua a soffrire di carenze d’organico. Ultimo, in ordine di tempo, il reparto di rianimazione e anestesia che con il proprio personale non ce la fa a seguire tutte le emergenze e le degenze costringendo l'Azienda sanitaria a chiedere aiuto alle altre aziende presenti sul territorio, in particolare nel Veneto. In attesa di trovare nuovo personale attraverso concorsi (gli ultimi non hanno mantenuto le aspettative) il direttore generale dell'Asl Andreas Fabi ha autorizzato la stipula di una nuova convenzione con l'Usl di Monselice in provincia di Padova.

Oggetto dell'accordo è la messa a disposizione da parte di quella struttura sanitaria di medici a gettone che saliranno lungo la valle dell'Adige per un anno (l'accordo scade il 14 aprile 2013) per lavorare nel reparto dell'ospedale Tappeiner. La convenzione prevede "l'acquisto" di un pacchetto di 2.600 ore di servizio attivo e altre 1.300 ore per il servizio di pronta disponibilità. La spesa prevista è di poco superiore ai 230 mila euro, importo al quale dovranno essere aggiunte le spese viaggio da riconoscere all'Usl di Monselice. Il reparto di anestesia e rianimazione è uno dei più complicati all'interno della complessa struttura sanitaria dell'ospedale. Oltre a gestire la terapia intensiva i medici coordinati dal primario Gerold Druege devono prestare la loro attività anche a stretto contatto con il pronto soccorso e con il servizio di medico d'urgenza, che esce assieme alle ambulanze per intervenire sui luoghi degli incidenti stradali.

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