Ospedale di San Candido, sette Comuni si coalizzano

Riunione congiunta dei consigli comunali insieme ai vertici del comprensorio «I tagli alla sanità vanno divisi in tutta la provincia, non solo a scapito dei piccoli»


di Aldo De Pellegrin


SAN CANDIDO. Sette Comuni si coalizzano per mantenere l’ospedale di San Candido.

Dopo la risoluzione dell'ultimo consiglio della Comunità comprensoriale della Val Pusteria, sottoscritta all'unanimità, a ribadire alla Provincia e, nello specifico all'assessore Martha Stocker che vi stava presenziando, un deciso no al declassamento dell'ospedale di San Candido a clinica diurna, chiedendone invece la valorizzazione come centro di competenza per attività mediche specifiche che dovrebbero consentire, grazie ad un'adeguata distribuzione sul territorio anzichè la loro concentrazione a Bolzano, il mantenimento similare di adeguate strutture anche presso gli altri ospedali periferici della provincia, una nuova eclatante iniziativa, ancora mai messa in atto finora, è stata avviata a San Candido a sostegno del mantenimento del nosocomio dell'alta Pusteria e, soprattutto, dei suoi servizi di medicina pediatrica e di base. Si tratta di una riunione congiunta di ben sette consigli comunali, convocata per la serata di lunedì prossimo 22 dicembre presso la casa Resch del centro dell'Alta Pusteria per trattare, assieme al presidente del consiglio comprensoriale della val Pusteria Roland Griessmair ed ai direttori generale e sanitario dell'ospedale di Brunico, Walter Amhof e Thomas Lanthaler, il tema della indiscussa necessità di risparmio della struttura sanitaria provinciale ma anche del mantenimento delle strutture periferiche e della pretesa che i tagli alla sanità, vengano suddivisi equamente fra tutte le strutture esistenti sul territorio e non finiscano invece, come dalle proposte finora avanzate, solo a scapito degli ospedali più piccoli, ma non per questo meno efficienti e secondo un criterio che assomiglia più ad un puro calcolo chilometrico della loro distanza dal capoluogo provinciale che non ad un servizio ragionato a copertura dell'intero territorio e della popolazione che vi risiede.

La convocazione, sottoscritta contestualmente da Werner Tschurtschenthaler, Fritz Egarter, Guido Bocher, Kurt Ploner, Alfred Mutschlechner, Albin Schwingshackl e Paul Schwingshackl, rispettivamente sindaci di San Candido, Sesto Pusteria, Dobbiaco, Villabassa, Braies, Monguelfo e Valle di Casies, nonchè dal presidente della comunaità comprensoriale pusterese Roland Griessmair, radunerà contemporaneamente circa 120 consiglieri comunali dei suddetti comuni, oltre all'atteso e sicuramente numeroso pubblico, a discutere ed a ribadire i concetti già elaborati anche dallo stesso comune di San Candido e dalla comunità comprensoriale pusterese e cioè che la riforma della sanità altoatesina dovrà partire da Bolzano e dal suo ospedale, soprattutto operando sul piano informatico ed organizzativo che è quello che finora sta impedendo i sincronismi, l'intercomunicabilità e quindi anche le suddivisioni territoriali organiche dei vari servizi e reparti che consentirebbero un efficace mantenimento e, in alcuni casi anche l'ampliamento di determinate strutture periferiche secondo le loro singole peculiarità.













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