Ospedale, per il bar appalto da 3 milioni

Riguarda la gestione dal 2016 al 2022: canone d’affitto di 500 mila euro l’anno. Servirà 3800 dipendenti e 800 pazienti


di Davide Pasquali


BOLZANO. Un appalto sopra soglia comunitaria, da tre milioni di euro, cui potranno partecipare anche aziende straniere. È la gara appena bandita dal comprensorio sanitario di Bolzano per la gestione 2016-2022 del bar dell’ospedale San Maurizio. Un giro d’affari senza pari a livello provinciale: 3.800 dipendenti più 800 posti letto con almeno altrettanti parenti in visita. Come niente, fanno almeno 5.000 caffè al giorno. Motivo per cui, si possono anche pagare 500 mila euro di canone d’affitto all’anno e si può impegnare una cauzione da trecentomila. Perché, anche a metterci tutti i corsi da sostenere, ci si rientra.

Mentre il Comune stenta a trovare chi gestisca l’ex caffè delle donne in piazza Parrocchia e la fondazione Teatro e Auditorium ha bandito una gara da 18 mila euro per la gestione dei due bar in via Dante e in piazza Verdi in occasione degli spettacoli musicali e teatrali serali, al San Maurizio siamo su ben altri livelli. Dopo una lunga gestione da parte della famiglia Dell’Osso, nel 2010 il bar del San Maurizio venne concesso per sei anni alla Sirio (azienda che gestisce numerosi autogrill in mezza Italia). La concessione scade il 31 dicembre del 2015. Un appalto complesso, tanto che il solo capitolato d’oneri consta di una quarantina di pagine. L’oggetto dell’appalto è la concessione del bar all’ingresso principale, del bar dell’edificio multifunzionale a piano terra e del bar al primo piano del padiglione W. In futuro, però, ci sarà anche dell’altro. Attualmente è infatti in costruzione nell’areale ospedaliero un nuovo padiglione, che dovrebbe contenere al piano terra anche un bar e pure un ristorante. La messa in funzione di tali esercizi è prevista per il 2018/19. I due servizi saranno appaltati al vincitore della gara attuale.

Il mezzo milione di euro l’anno che il gestore dovrà pagare al Comprensorio sanitario comprenderà anche le spese tipo corrente elettrica, acqua, riscaldamento, condizionamento. Esclusi invece bicchieri, tazze, nonché le spese per le pulizie, che dovranno essere eseguite secondo i severi standard imposti dall’Asl.

Severità che si ritrova, per lo meno nel bando, su molti aspetti. Si potranno vendere dolciumi di qualsiasi genere, bevande di qualsiasi genere purché analcoliche, panini e toast, gelati confezionati, cibi per celiaci.

Il gestore sarà poi tenuto alla vendita di quotidiani e periodici; in particolare dovranno essere disponibili tutti i quotidiani a diffusione locale, nonché almeno otto quotidiani a diffusione nazionale. È assolutamente vietata la vendita di alcolici e tabacchi, di prodotti congelati o surgelati, di biglietti di lotterie.

Ci saranno ampie verifiche Asl, in particolare sulle qualità organolettiche del caffè, della pasticceria e dei prodotti utilizzati per la preparazione dei panini. I prezzi di tutti i prodotti in vendita dovranno essere approvati dalla direzione dell’ospedale. I prezzi applicati ai dipendenti e loro accompagnatori dovranno essere ridotti del 30% per tutti i prodotti serviti al banco. Orari: dalle 6.30 alle 19 per il bar principale, dalle 6.30 alle 17 negli altri due esercizi.

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