Mobilità

Ospedale, serve un piano per fluidificare il traffico 

L’incontro fra San Maurizio e Comune: conferito all’ingegner Ciurnelli l’incarico tecnico. Verrà predisposto un progetto di mobilità. Si punta ad alleggerire piazza Gries e via Merano


Paolo Campostrini


BOLZANO. C’è una città nella città a Bolzano e si chiama ospedale. Ogni giorno vanno e vengono diecimila persone. Ma ci arrivano e ci ripartono da due sole porte: la rotonda di piazza Gries e l’incrocio tra via Boehler e via Merano. La prima è un budello completato da una delle strettoie più pericolose, l’imbocco di via Vittorio Veneto; il secondo è un angolo acuto. Praticamente le forche caudine. I romani ci sono passati a schiena piegata per ore prima decidere di farla finita e di vendicarsi.

I bolzanini non arriveranno a tanto ma, in ospedale, una strategia sta per essere messa in atto. E sarà questa: una o due alternative viabilistiche a quelle esistenti. Dietro questo progetto c’è una ragione nel presente, e già basterebbe. Ma ne esiste una per il futuro: queste diecimila persone che entrano ed escono dal quadrante del San Maurizio diverranno tra qualche tempo almeno 12 mila secondo i primi calcoli. Che tengono conto di parametri non campati in aria: partendo dalla sempre maggiore attrattività di un hub ospedalieri come quello regionale bolzanino nei confronti del suo territorio gradatamente prosciugato di presidi medici per arrivare alla possibile facoltà di medicina e al progettato studentato.

Di questo si è discusso in uno dei primi incontri multilaterali sull’argomento: da una parte l’ospedale, con i suoi vertici logistici e organizzativi, dall’altra il Comune con il suo assessorato alla viabilità.

Si è preso subito un provvedimento concreto, quale presupposto allo studio di fattibilità, vale a dire l’ingegner Stefano Ciurnelli sarà il consulente tecnico dell’operazione. Il suo nome è uscito da un bando apposito di ricerca tra professionisti del settore. “È già di supporto al pums e al put di Bolzano - ha spiegato l’assessore Stefano Fattor - e ciò garantisce una cinghia di collegamento effettiva tra la ricerca di soluzioni per il traffico intorno all’ospedale e i piani già predisposti o in essere per la città”.

Dunque parte il put ospedaliero, uno specifico piano urbano del traffico dedicato al San Maurizio e alle sue connessioni con la rete viaria circostante. Sul fronte delle idee prese in esame c’è ancora riservatezza ma è certo che dalla riunione è uscita almeno una ipotesi plausibile , in termini di assi di penetrazione verso l’hub, e di questa si discuterà nelle prossime riunioni tecniche prima di sottoporla ai referenti sul piano politico generale.

Si sta lavorando comunque sull’esistente, senza forzature oppure creando nuove direttrici tra le case in un’area già molto città in termini di cementificazione e densa di presenze abitative. Sta emergendo dunque l’idea di sfruttare alcune vie, una in particolare, oggi poco sfruttata; agendo magari sulla segnaletica orizzontale o sui sensi unici.

Lo scenario funzionale resta così l’alleggerimento dei portali oggi in azione di piazza Gries e via Merano, con la possibilità di dimezzare i flussi di traffico diversificando le direttrici e potendo così anche rendere più veloce l’arrivo dei mezzi di soccorso che oggi rischiano di impantanarsi nel traffico di corso Libertà o di viale Druso. L’accelerazione dunque non è casuale ma frutto di calcoli realistici di prospettiva. 12mila persone sono un quartiere di Bolzano. Ma il quartiere di solito ha decine di assi di accesso. Per fare un esempio: Europa Novacella, uno dei rioni popolosi, raggiunge a fatica i 16mila abitanti.













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