«Palaghiaccio di Egna, spese senza fine»

La Bündnis: 200 mila euro di energia. L’assessore Olivetti: maggiori spese coperte dalle entrate


di Antonella Mattioli


EGNA. «Il palaghiaccio è un pozzo di San Patrizio: esplodono le spese per l’energia elettrica». A sollevare il caso è il capogruppo di Bündnis Egna Franz Simeoni dopo che il sindaco Horst Pichler ha convocato per mercoledì prossimo una riunione del consiglio comunale per approvare una delibera d’urgenza della giunta con cui si stanziano altri 50 mila euro per pagare le bollette dell’energia elettrica della Würth Arena.

«Dopo una previsione iniziale di bilancio di 90.000 euro - attacca Simeoni - ed una prima integrazione di 50.000 euro a settembre, ora c’è bisogno di ulteriori 50.000 euro. Ormai siamo arrivati alla vertiginosa quota di 200.000 euro per le sole spese di energia elettrica nel anno 2012. Come è possibile sbagliare i conti dell’energia elettrica per oltre 100 mila euro. Un errore di più del 100% è poco credibile. In un bilancio, quelle dell’energia elettrica dovrebbero essere le spese più facilmente calcolabili e prevedibili. In quest’ottica ora appare più chiaro il motivo, per cui l’assessore alle finanze Olivetti non voleva mai mettere sul tavolo le cifre sui costi del palaghiaccio, più volte richieste dalla nostra lista».

Ma davvero ad Egna c’è stato un errore tanto macroscopico nel calcolo dell’energia elettrica oppure sono i costi che sono esplosi?

«Non c’è stato nessun errore macroscopico. La verità è che i costi dell’energia sono aumentati un po’ nel 2012, ma la differenza tra le previsioni e il conto finale è data in particolare da una modifica degli accordi. Inizialmente, si era deciso che le bollette dell’Enel le avrebbe pagate l’associazione che gestisce la Würth Arena, poi è stato installato l’impianto fotovoltaico e si è concordato che l’energia la paga il Comune e poi il gestore ci restituisce i soldi. Ciò significa che per il Comune non c’è un maggior esborso».

Al di là comunque di chi paga, i costi delle bollette risultano lievitati rispetto alle previsioni iniziali.

«La differenza tra le previsioni e il conto finale - precisa l’assessore alle finanze Andrea Olivetti - è dovuta in particolare al fatto che in base al business plan l’impianto doveva restare aperto da settembre a marzo, poi però sono aumentate le richieste di ore ghiaccio e si è deciso di ampliare l’apertura da agosto a metà maggio. I maggiori costi di energia sono comunque coperti dalle società che usano il palaghiaccio».

Simeoni, capogruppo di Bündnis Egna, sostiene però che le spese dell’energia elettrica, sono la conferma che il palaghiaccio è in realtà un pozzo di San Patrizio.

«Non è così: certo - ammette Olivetti - come qualsiasi altra struttura ha dei costi di gestione, ma anche un grande valore sociale».

Quanto spende il Comune?

«Circa 150 mila euro l’anno che diventano la metà se si calcolano le entrate del fotovoltaico e ora si sta valutando la possibilità di abbattere ulteriormente i costi attraverso un miglior sfruttamento delle fonti rinnovabili».

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