Palermo: «Renzi sbaglia sul bonus»

Il senatore: «Il premier forza troppo e riduce i margini di trattativa. Anche noi però dobbiamo agire con prudenza»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Spremuti due volte dal decreto Irpef del governo Renzi? Lo pensa anche Francesco Palermo, presidente della Commissione dei Sei, che da senatore si troverà nei prossimi giorni a lavorare sulla conversione in legge del decreto. I presidenti di Bolzano e Trento Arno Kompatscher e Ugo Rossi hanno lanciato il messaggio al premier Renzi: «Così no». La stima è che per garantire le coperture al bonus da 80 euro per i redditi fino a 26 mila euro la Provincia verrà chiamata a un sacrificio di 90-100 milioni nel 2014, che diventerebbero 120 nel 2015. La metà di questi, accusano, è illegittima.

Senatore Palermo, concorda con la protesta o è vittimismo ingiustificato?

«È vero che il decreto così scritto è probabilmente incostituzionale e sicuramente troppo pesante per le Regioni, con un di più di penalizzazione per le Regioni a statuto speciale. È vero che le “speciali” nella versione attuale dovrebbero pagare doppio: per la riduzione del gettito Irpef e per l’inasprimento degli accantonamenti per la spending review. Ma già con il minor gettito le “speciali” soffrono di una penalizzazione. È un raddoppio incostituzionale, che ha già portato sentenze della Consulta favorevoli alla Provincia».

Kompatscher dice che spera si tratti di un errore. Lei ci crede?

«Fa bene a non alzare troppo i toni, perché ci sarà una trattativa per modificare il testo. Non lo so, se è un errore. Nel ministero delle Finanze ci sono tecnici che ragionano semplicemente con una logica di tagli lineari e altri che conoscono bene i nostri meccanismi di finanziamento».

Per modificare il testo si dovrebbero trovare altrove le decine di milioni che verrebbero cancellate dal conto delle Regioni speciali.

«E qui sta il problema in cui si è impantanata la politica. Se anticipi tutto il pacchetto, riduci a zero i margini di trattativa. Anche con le riforme costituzionali siamo al prendere o lasciare: ma se spingi troppo per garantirti i numeri in aula, rischi al contrario di restare solo. Sulla non eleggibilità dei senatori ormai siamo rimasti a favore io, Renzi, e pochi altri...».

Senza modifiche i parlamentari locali voteranno contro la legge sul bonus?

«È una carta da spendere. Con attenzione, aggiungo. Dobbiamo essere intelligenti nel gestire il nostro pacchetto di voti. Per garantire il nostro rapporto privilegiato con il governo a volte risultiamo troppo blandi su provvedimenti discutibili che non ci toccano direttamente. Per contro, uno scontro vero e proprio ce lo possiamo permettere una, due volte. Dobbiamo decidere su cosa».

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