BOLZANO. Francesco Palermo ha iniziato la sua campagna elettorale di candidato senatore. Lo ha fatto aprendo su facebook la pagina ufficiale in cui si presenta come «candidato comune al collegio per il Senato di Bolzano-Bassa Atesina». Essendo il candidato scaturito dall’accordo tra Pd e Svp, Palermo adotta subito un profilo bilingue e pubblica su facebook un video in italiano e uno in tedesco in cui risponde alle prime domande arrivate dagli utenti.Belle fotografie al tavolo di lavoro, Palermo adotta per la pagina ufficiale uno stile meno scanzonato rispetto al profilo personale su facebook, dove al posto della sua fotografia ha scelto un disegno dell’immortale personaggio «Beep Beep».

Il Pd intanto ha deciso nella assemblea provinciale di ieri di correre anche negli altri due collegi senatoriali. L’ingegner Karl Trojer, di madrelingua tedesca, sarà il candidato nel collegio Merano-Venosta. Susanna Manco, insegnante di madrelingua ladina, correrà nel collegio Bressanone-Pusteria. «Tali candidature ribadiscono la vocazione del Pd ad essere un partito che vuole rappresentare tutti i gruppi linguistici», sottolinea una nota. Ma la decisione provoca la reazione irritata di Brigitte Foppa, co-portavoce dei Verdi: «Noi sosterremo Francesco Palermo su Bolzano. Sarebbe stato così illogico per il Pd non correre negli altri collegi? Così si disperderanno i voti del centrosinistra, visto che noi saremo presenti con Cristina Kury e Michil Costa». Il Pd prende posizione su possibili accordi elettorali sul collegio bolzanino: «L'assemblea si è espressa all'unanimità per un simbolo che veda assieme solo quelli di Pd ed Svp, i due partiti che hanno permesso la nascita della straordinaria candidatura di Francesco Palermo. Una opportunità politica, visto che sulla figura di Palermo si è registrato l'appoggio di altre forze politiche, Verdi e Sel, che non hanno preteso di avere il loro simbolo».

Non viene esplicitato, ma il «no» all’allargamento dei simbolo è diretto non tanto a Verdi e Sel appunto, ma all’Upt cioè alla lista «Scelta civica con Monti» di Dellai, che spinge per un accordo regionale sul Senato.

Per la campagna elettorale sul campo Palermo attende di concordare passi e strategie con Svp e Pd, che incontrerà nei prossimi giorni. Come conta di muoversi con gli elettori sudtirolesi? «Me lo chiedono tutti», risponde, «ma posso solo dire che cercherò di farmi conoscere da tutto il collegio. Forse nei paesi sono un po’ meno noto e servirà spiegare bene il senso della mia candidatura. In fondo però sarà così ovunque. Oltre a presentare me, sarà utile spiegare che alla base c’è un accordo preciso di Pd e Svp per costruire una nuova stagione dell’autonomia. Io sono la conseguenza di questo progetto, non la causa». Nel video di presentazione Palermo ribadisce: «Sono stato scelto per la mia competenza tecnica, per dare una mano nella riforma dello Statuto e nella riforma dello Stato, che ci sarà in futuro. Sono stato scelto per il mio profilo non politico, e di questo sono consapevole». Molte persone, sottolinea poi, «mi hanno fatto le congratulazioni ed espresso speranza. Questo mi dà molta fiducia e anche molta responsabilità. Spero di essere all’altezza». Per ultima infine la domanda sulle critiche rivolte da Durnwalder, secondo cui Palermo andrà tenuto d’occhio. Il candidato salta a due piedi la polemica: «Sono completamente d’accordo, la politica ha sempre bisogno di controllo».

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