Parcheggio ospedale Proteste per gli aumenti

Si chiede la tariffa ridotta che prenda in considerazione l’effettivo orario di sosta «Soltanto chi non ha problemi di salute può permettersi di usare l’autobus»


di Alan Conti


BOLZANO. Un’arrabbiatura talmente diffusa da rischiare di diventare ripetitiva. Gli utenti del parcheggio dell’ospedale, che poi rientrano tutti nelle categorie pazienti o familiari, hanno già il labbro incrinato quando si avvicinano alle casse automatiche.

L’aumento da 1,20 a 1,50 euro, denunciato per primo dal consigliere comunale Claudio Della Ratta, proprio non va giù: per di più in un garage considerato già troppo caro. Non servono nemmeno le domande per spalancare le braccia del malcontento. «Fate bene a insistere, a dire che questa è una tariffa scellerata - dice una signora che chiede di rimanere anonima -. Io ho il figlio piccolo ricoverato e devo pagare cifre pesanti per stargli vicino. Abbiamo fatto i salti mortali per portare via l’auto con cui siamo venuti in ospedale data la tolleranza di 24 ore per chi viene trattenuto in reparto. Non dico si debba avere una struttura gratis, ma un prezzo equo pare il minimo. Il paradosso è che per alcune prestazioni si sceglie la sanità pubblica per risparmiare e poi si viene spiumati nel parcheggio».

Ci sarebbe sempre il trasporto pubblico migliore del mondo, come auspicato dall’assessore provinciale competente Martha Stocker. «Mia moglie si è fatta male a un piede – ribatte stizzito Roberto Genetti – posso chiedere a qualcuno della giunta di aiutarmi nel sostenerla in bus?».

Il meglio che si può fare è prendere bene nota dell’orario di arrivo: bastano pochi minuti, infatti, per vedersi aggiunta un’altra ora. «Questo è totalmente inaccettabile – il disappunto di Riccardo Marzetta, delegato Cgil alla Funzione Pubblica – se si pensa che ci sono città italiane in cui questi parcheggi sono gratuiti. La sensazione è che si siano fatti calcoli di progetto e contratti sbagliati e che a pagare non siano i responsabili».

A ben vedere, inoltre, nessuno chiede la luna e Antonio Leone prova a mettere in campo una proposta ragionevole. «Una tariffa da un euro all’ora con scatti alla mezz’ora potrebbe essere considerata accettabile. E’ molto meno comprensibile invitare i cittadini a prendere gli autobus in caso di emergenza”. Questione di buon senso, anche perché chi può l’autobus lo prende già. “Assolutamente – confermano le sorelle Raffaella e Sabrina Ceron mentre scendono dal mezzo della Sasa in via Böhler – raggiungere il nosocomio non è così difficile. Saremo controcorrente, ma l’assessore Stocker ha ragione a parlare di servizio funzionale e consigliabile. Noi lo scegliamo sempre e il poter risparmiare qualcosa dal posteggio è certamente un vantaggio in più».

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