Parco Cappuccini, un gestore h24 contro il degrado 

Presto il bando del Comune. Dal bar alla programmazioni di eventi ecco il piano per recuperare l’area verde nel cuore della città 



Bolzano. La cultura strappa gli spazi urbani al degrado e all’abbandono. Mai come negli ultimi mesi si è visto quanto iniziative di vario tipo (le sculture di Lois Anvidalfarei, il cinema all’aperto, il teatro, lo spettacolo l’altra sera del doppiatore Angelo Maggi...) siano riuscite a cambiare il volto di un posto bellissimo ma sottoutilizzato per molti anni: il Parco dei Cappuccini. Una zona che era diventata franca, una piazza dello spaccio sottratta agli abitanti del quartiere. Intendiamoci: la situazione non è risolta, ma sicuramente aver riempito il parco di cose belle da fare e vedere ha fatto capire a tutta la città che, in fondo, riappropriarsene non è né impossibile né troppo complicato. In questo conteso, il progetto di riqualificazione iniziato sotto l’assessorato di Tommasini, ripreso da Bessone e Vettorato e fortemente voluto dal Comune, è più che mai necessario. E infatti ora le cose si muovono.

L’ultimo passaggio

Mancava l'ultimo passaggio per sbloccare i Cappuccini. Ed ora è arrivato. Il nodo gordiano della gestione, il vero ostacolo all'avvio della riqualificazione e del rilancio del parco, restava lì, ancora non sciolto: troppo problematico seguire l'indicazione finora emersa, quella di un affidamento alla fondazione Teatro, complesso l'aspetto finanziario di questa soluzione. Così, si è cambiato strada: tra breve il Comune emetterà un bando per l'affidamento della conduzione della struttura a privati. «È probabile sarà una cooperativa», anticipano negli uffici municipali.

Perché il parco ora è chiamato struttura?

Perché dovrà essere, appunto, strutturato, non lasciato ad una semplice cura del verde o all'amministrazione del punto di ristoro.

La cornice del bando, già delineata nei suoi aspetti basici, fa capire anche quale sarà la politica seguita dal Comune per il rilancio dell'area dopo che la giunta, pochi giorni fa, aveva dato mandato ai suoi uffici di procedere con la formalizzazione per la ratifica della riconversione virtuosa.

I contenuti del bando

Ecco cosa accadrà: 1) la gestione, così dirà il bando, sarà affidata ad un soggetto (presumibilmente coop) in grado di condurre i Cappuccini quasi h24; 2) il bar sarà strutturato su due livelli: una parte esterna e una interna; 3) questo significa, così anticipano in municipio, che quest'ultima seguirà gli orari di apertura e chiusura in sicurezza dei cancelli del parco, probabilmente nelle ultime ore serali ma la parte esterna potrà proseguire la sua attività anche oltre, in particolare adeguandosi agli orari del teatro, dunque anche in notturna; 4) la gestione, e dunque il punto di ristoro del parco, potrà vendere anche libri e oggetti legati alla cultura e dunque ampliare il suo raggio d'azione ben oltre la distribuzione di cibi e bevande diventando in questo modo parte integrante della rete che opera al di fuori delle mura del parco stesso.

Questi aspetti fanno pensare che la cornice normativa del bando e dunque le intenzioni del municipio vadano così oltre una rivitalizzazione, per così dire, ordinaria ma tendano ad una integrazione molto stretta tra le attività di ristoro del punto -bar per renderlo pienamente connesso a ciò che accade in teatro, al centro Trevi, nella biblioteca Claudia Augusta o, più oltre, anche alla galleria Goethe-Casciaro. «Dovrà diventare una sorta di “bar del teatro” - spiega il sindaco - in grado di muovere anche tutte le attività culturali che potrebbero essere ospitate nel giardino. Diventare il motore del nuovo parco riqualificato. Ecco perché cercheremo una gestione in grado di attivarsi a vari livelli e coprire anche attività non direttamente connesse alla ristorazione».

La stagione 2020

Ecco perché la gestione restava ancora un nodo irrisolto. Perché il parco non sarà più solo un parco ma una struttura anche culturale. Non a caso Maria Laura Lorenzini anticipa questioni apparentemente estranee all'attuale interesse di avvio della riqualificazione in termini puramente amministrativi, come l'emissione del bando.

«Abbiamo dato un ulteriore mandato agli uffici - ha detto l'assessora Lorenzini - perché predispongano un calendario di eventi già per la prossima stagione».

E cioè il 2020. Anno in cui la riconversione non sarà ancora stata attuata ma in cui si vorrà testare la resa del parco rispetto ad attività inedite, almeno nella loro intensità, legate alle mostre ma anche ai concerti e ad alcune attività teatrali.

Dunque la scaletta è già fissata: subito la predisposizione del bando, dopo una breve indagine di mercato, la sua emissione, l'avvio della riqualificazione dopo l'accelerazione delle procedure normative e infine l'uso del parco già l'anno prossimo come teatro di eventi. Poi la costruzione del punto di ristoro-gestione-aggregazione.

Da lì, probabilmente, crescerà il futuro di un verde fino a ieri un poco dimenticato. P.CA.













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