L'allarme

Parco dei Cappuccini, l’affresco medievale cade a pezzi 

Troppo lontano l’avvio dei lavori per il nuovo parco di Bolzano: il cantiere pubblico non partirà prima di un anno. L’opera d’arte però è in condizioni precarie e non può aspettare. L’ipotesi: metterla almeno provvisoriamente in salvo 



BOLZANO. Il parco ha pronto il suo progetto di riqualificazione. Tempo un anno e i Cappuccini inizieranno a vedere il cantiere all'opera. Almeno un anno. Ma c'è una questione che di tempo non ne ha molto perché giorno dopo giorno e pioggia dopo pioggia sta sempre peggio. È l’affresco che occhieggia dall'edicola devozionale sul fianco verso via Isarco. Il quale è messo male, molto male. Tanto che, ufficiosamente, gli esperti delle Belle arti ne osservano ogni tanto il degrado sperando che il tempo passi in fretta. In realtà non è solo la pioggia. O gli inverni che si sono susseguiti. Ma anche l’uso improprio e non certo commendevole che ne fanno molti dei frequentatori del giardino e le cui conseguenze si vedono soprattutto nella parte bassa dell'antico affresco.

Tutti i suoi colori sono spariti. Si vede solo una macchia informe che a poco a poco, salendo e allontanandosi dal suolo, riacquista in parte i colori originari. È indubbiamente sofferente, l’opera d'arte. Tanto che si sta facendo strada un'idea: perché non iniziare a mettere mano, se non già al suo restauro conservativo e di ripristino, almeno ad alcune operazioni di salvaguardia dell'esistente? È un interrogativo legittimo perché non sarebbe necessario far coincidere i tempi di cantiere sul fronte della riqualificazione complessiva dello spazio con quelli della protezione dell'opera d’arte in sé.

E i tempi quali sarebbero? Per il parco è previsto l’avvio dei lavori entro il prossimo anno. Prima è complicato perché ci sono procedure tecniche, tra concessioni amministrative, progetto preliminare, esecutivo e infine appalto che non dipendono dalla volontà ma dalle procedure tecniche. Per questo un possibile intervento sull'affresco, che alla fine costituisce forse l’unico elemento artisticamente rilevante dell'insieme, potrebbe muoversi lungo canali più velocizzabili.

«Siamo pronti a partire con i lavori come da accordi», dice intanto l’assessore provinciale Massimo Bessone. Che ha, alcuni mesi fa, blindato il finanziamento provinciale di 1,3 milioni di euro in bilancio. A sua volta, Angelo Gennaccaro, che ha partecipato a molte riunioni congiunte Provincia -Comune e che coordinerà gli interventi di rivitalizzazione del giardino, è esplicito: «Conosco le urgenze del complesso - dice l'assessore comunale - ma questa tempistica fa capire che i percorsi amministrativi hanno bisogno di essere svolti con correttezza. Difficile, anzi impossibile, accelerarli senza rischiare poi ricorsi per non avere rispettato i protocolli». Resta il dubbio: l’affresco che è a un passo dal rendersi irrecuperabile potrà attendere ancora a lungo prima di alzare bandiera bianca (o nera, visto lo stato )?













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