Parkauto Fiume, i confinanti ora minacciano di fare causa

I proprietari della zona ammessi a visionare il progetto: partite 60 lettere di protesta Il comitato chiede il referendum. Chiara Pasquali: aspettiamo le risposte dei tecnici



BOLZANO. Contro il Park Fiume ora si muovono direttamente i confinanti, prospettando azioni legali. «Già sessanta lettere sono state inviate al Comune protestando contro la costruzione del garage», annuncia il comitato «Salviamo il Talvera e le sue passeggiate». Ma non c’è solo l’azione dei privati. Il comitato ha depositato un quesito referendario contro il progetto. Non è stata ritenuta sufficiente l’accesa assemblea pubblica organizzata dal Comune. Il testo del quesito è stato depositato e Maria Teresa Fortini, componente del comitato che nei mesi scorsi ha raccolto oltre 7 mila firme, informa: «Ci dovranno dare una risposta entro la fine di marzo».

La cooperativa del Park Fiume, che realizzerà il garage interrato tra via Fiume e via Gorizia, ha depositato il progetto con la richiesta di concessione edilizia. Al momento il Comune attende il parere degli uffici provinciali sul tema della sicurezza idraulica. Intanto l’amministrazione comunale ha messo a disposizione per la consultazione dei confinanti il progetto del garage. Ne è risultata una azione di protesta che vede già coinvolti una sessantina di proprietari. Le lettere, inviate al sindaco Luigi Spagnolli e all’assessore Chiara Pasquali, partono con la premessa che il progetto ha rilevanza ben più ampia rispetto all’invito fatto pervenire ai soli confinanti, in quanto sia la distruzione di spazio verde pubblico che la manomissione dell’argine vanno ad interessare l’intera cittadinanza». Detto questo, le lettere dei proprietari specificano «la personale contrarietà alla realizzazione delle autorimesse della cooperativa Park Fiume. Nel caso in cui l’amministrazione comunale, nonostante la prevalente opinione contraria dell’intera cittadinanza volesse assumersi la responsabilità di autorizzare i lavori, il sottoscritto valuterà l’opportunità di difendere i propri legittimi interessi nelle sedi ritenute più opportune». Viene infine chiesto se l’amministrazione comunale abbia effettuato una ricognizione fotografica ed una perizia tecnica sulle attuali condizioni dei condomini confinanti con lo scavo e se abbia previsto «una fideiussione da parte della cooperativa costruttrice in previsione di possibili danni, anche futuri, derivanti dal lavoro e dall’esistenza del nuovo manufatto».

Chiara Pasquali precisa: «Stiamo attendendo il parere dell’ufficio Bacini montani della Provincia. Se tutti i pareri tecnici saranno favorevoli, la concessione dovrà essere rilasciata». Maria Teresa Fortini anticipa: «Se verrà firmata la concessione edilizia, il comitato presenterà ricorso al Tar. Stiamo già raccogliendo i fondi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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