Il caso

Parkinson, la Provincia taglia il contributo all’associazione 

L’assessorato alla Sanità sospende i finanziamenti 2021 «per il perdurare della pandemia». La presidente Zendron: «Assurdo. Ci indignano anche le motivazioni: non avremmo descritto le spese nel dettaglio»



BOLZANO. Una doccia fredda. Anzi, gelida. È quella che la Provincia ha versato, senza alcun preavviso, sul direttivo dell’«Associazione altoatesina per il Parkinson e malattie affini». Una doccia fredda arrivata il 20 maggio scorso con una lettera che, come rivela la presidente Alessandra Zendron, «ha lasciato tutti increduli e indignati». Perché preannuncia il taglio del finanziamento dell’associazione, ma anche per le motivazioni addotte per giustificare una scelta simile.

«Come un fulmine a ciel sereno - scrive l’associazione in una lettera inviata all'Alto Adige – ci è arrivata dall’Assessorato alla Sanità la comunicazione che “dato il perdurare delle misure di contenimento della pandemia da virus Covid-19, vengono sospesi tutti contributi per le iniziative per l’anno 2021”. Nella lettera della Provincia viene messo in dubbio (si usa proprio la parola “dubbio”, che non è ben chiaro che cosa significhi legalmente), il finanziamento della rivista Parkinson Aktuell/Parkinson Attualità (un trimestrale, ndr), con la motivazione che “le spese non sono state descritte dettagliatamente”.

Prima, dunque, si dice che i tagli dipendono dalla pandemia e poi si insinua che non ci sia trasparenza nella descrizione delle spese? Di fatto non possiamo mettere in stampa i prossimi numeri del giornale, perché rischiamo di doverlo pagare di tasca nostra. “Parkinson Attualità/Parkinson Aktuell” - prosegue la lettera – costituisce lo strumento indispensabile di comunicazione fra l’Associazione e i soci e le socie, che sono persone con malattia di Parkinson e i familiari che si prendono cura di loro. Attraverso il giornale informiamo gli/le iscritti/e su tutti gli aspetti della malattia, e sui luoghi e le date in cui vengono fatte le nostre terapie complementari, e dove e quando si incontrano i gruppi di auto-aiuto in 7 diverse località della provincia. Inoltre la rivista (4 numeri all’anno) contiene informazioni anche per medici di medicina generale e per tutti gli interessati».

L’associazione ha un sito (www.parkinson.bz.it/it), ma come sottolinea sempre la presidente «la maggioranza delle persone sono anziane ed è impensabile che si aggiornino attraverso internet sulla nostra attività».

«Come potremo farne a meno? - prosegue la missiva – Durante la pandemia e i lockdown, i malati/e e le loro famiglie hanno sofferto moltissimo per l’immobilità forzata e per la solitudine. Come tante altre associazioni sociali e sanitarie, in questo periodo abbiamo lavorato intensamente per sostenere le persone in tutti i modi possibili, e i nostri programmi per il futuro sono indirizzati a continuare e migliorare. Ha ancora senso farlo se non possiamo farlo sapere? Noi ci sentiamo offesi per la formula usata: “Le spese non sono descritte nel dettaglio”.

Da 25 anni “Parkinson Aktuell/Attualità” viene finanziato proprio sulla base di una descrizione accurata delle spese, non diversa da quella presente nell’ultimo bilancio di previsione. La scelta politica di far pagare ai malati cronici il costo delle spese per la pandemia non la possiamo contestare, anche se non nascondiamo che ci indigna che ci si accanisca su categorie e persone che da molti anni aspettano inutilmente risposte dalle politiche sanitarie locali. E ci amareggia che vengano fatte insinuazioni verso un’associazione come la nostra, riconosciuta per serietà, per la generosità dei volontari e delle volontarie, e per la trasparenza dei bilanci.

Chiediamo con forza alla giunta provinciale - concludono - anche di cambiare indirizzo, e ai sindacati, ai partiti e a tutte le persone che hanno un minimo di senso di giustizia e umanità, di sostenerci nella protesta contro questa decisione incivile, che temiamo riguardi altre associazioni meno rappresentate».













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