Parto tragico, perizie discordanti

La Procura: si è trattata di una fatalità. I legali della coppia: dovevano intervenire



BOLZANO. Secondo il perito del magistrato, i medici non avrebbero potuto fare nulla per evitare la morte della neonata, deceduta subito dopo essere venuta al mondo a giugno all’ospedale do Bolzano. Ma per i periti della coppia, che si è affidata all’avvocato Nicola Nettis, invece, la situazione poco prima del parto sarebbe stata palesemente grave e bisognava intervenire.

Si deciderà, dunque, durante l’incidente probatorio, dove i tre periti saranno sentiti dal giudice. La Procura si sta preparando a chiedere l’archiviazione. Non vi sarebbero dubbi, infatti, secondo il magistrato: si è trattata di una tragica fatalità. I legali della coppia non sono d’accordo: «Il tracciato che serve per monitorare le condizioni del feto - spiega Nettis - era atipico e si doveva intervenire. Lo sostengono entrambi i nostri periti, professori di medicina legale. Non accetteremo che il caso venga archiviato».

La tragedia è avvenuta a giugno. La bimba era apparentemente sana e pesava 3 chili e 800 grammi. Il parto sarebbe avvenuto in ritardo di 12 giorni, particolare questo che avrebbe indotto i medici a somministrare alla partoriente delle medicine che avrebbero dovuto favorire o provocare le contrazioni naturali per la nascita della piccola. A seguito del dolore durante il travaglio la donna aveva vomitato per tre volte e aveva più volte implorato il marito di convincere i medici a procedere con taglio cesareo. La richiesta sarebbe stata considerata non praticabile in quanto i responsabili sanitari avrebbero considerato il parto già in fase troppo avanzata. Così si è proceduto secondo le vie naturali e, purtroppo, l'evento è finito in tragedia. Secondo il racconto del padre, che ha messo a verbale di aver udito un vagito, la bimba sarebbe nata viva.

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