Bolzano

Pasqualotto, un altro no: bocciato ancora il murales 

L’assessore Gennaccaro: «Speravo che la nuova presidente dell’Ipes avrebbe accolto la richiesta di ricordare la bandiera dell’hockey sulla facciata del civico 1 di via Novacella»



BOLZANO. Nuovo no da parte dell’Ipes ad un murales in ricordo di Gino Pasqualotto, storica bandiera dell’hockey club Bolzano, sulla facciata di un condominio dell’istituto.

L’assessore Angelo Gennaccaro, che a maggio non ha votato né la mozione della Lega di intitolare il Palaonda a Pasqualotto né la delibera di contenuto analogo, approvata dalla giunta, dopo la risposta negativa ottenuta nel 2019 dall’allora presidente Heiner Schweigkofler, a giugno di quest’anno, ha deciso di riprovarci con la nuova presidente Francesca Tosolini, indicata alla guida dell’istituto dalla Lega. Partito i cui esponenti in Comune chiedono da tempo che il “numero 33” sia ricordato come conviene ai campioni. Anzi, di più. Perché Pasqualotto, negli anni ottanta, è stato il simbolo di un’intera generazione di bolzanini.

«Noi - spiega Angelo Gennaccaro - avevamo chiesto la disponibilità della facciata dell’edificio Ipes al numero 1 di via Novacella, a due passi da piazza Ziller, dove sorgeva il vecchio palaghiaccio». Lì i bolzanini facevano la fila per comprare il biglietti e andare a vedere Pasqualotto capace, con le sue azioni, di accendere la partita e infiammare la tifoseria.

Un nuovo no

«Ma purtroppo abbiamo dovuto incassare un nuovo no - ammette l’assessore -. nella lettera, inviatami dall’ipes, ci si rifà alla decisione di due anni prima». L’allora vicepresidente Primo Schönsberg - citato nella motivazione con cui era stata respinta la prima richiesta - aveva sostenuto che “non è consuetudine utilizzare le facciate per le personalità decedute. Ci sono altri metodi con cui l’amministrazione può ricordare le personalità. La legge stabilisce che devono passare 10 anni dalla morte, per poter dedicare loro una strada o una piazza». Il cda di allora aveva invece sollevato la questione relativa alla manutenzione del murales, sostenendo che “non è chiaro chi dovrebbe accollarsi le spese”.

La caffettiera di via Parma

«In realtà -commenta dispiaciuto l’assessore - mi risulta che per altre iniziative le facciate siano state concesse. Quella del civico 41 di via Parma è stata utilizzata per raccontare la storia delle cassette delle Semirurali che non ci sono più e l’accoglienza degli abitanti del quartiere. Sulla facciata oggi c’è una caffettiera gigante realizzata dall’artista Oscar «Odd» Diodoro».

Tramontata definitivamente la possibilità di dedicargli un murales, il grande campione bolzanino, scomparso due anni fa, verrà ricordato con l’intitolazione del Palaonda. Sulla facciata principale verrà installata la scritta “Pala33”: questo almeno è ciò che prevede la delibera approvata dalla giunta comunale.

L’intitolazione “Pala33”

Alla fine però a chiamarlo “Pala33” saranno solo coloro che vivono nel ricordo del mito; perché nel frattempo il Palaonda-Pala33, in cambio di un finanziamento di 100 mila euro, prenderà il nome dello sponsor che Seab sta cercando, per sostenere almeno in parte le spese di gestione del impianto di via Galvani.

Ma Christian Battisti, presidente della circoscrizione Europa-Novacella e vicepresidente della Foxes Academy dell’Hockey Club Bolzano, sta lavorando per ricordare il mito dell’hockey con una mostra permanente in piazza Ziller che - il prossimo anno - racconterà la storia di un quartiere che ruotava intorno al palazzo del ghiaccio di via Roma e al protagonista di indimenticabili partite.













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