Passeggiata Lungopassirio “liberata” dai cantieri

Dopo quattro anni e sei lotti sono finiti i lavori sull’argine fra piazza Teatro e lido Ora interventi estetici all’altezza dell’hotel Terme, delle terrazze e in via Manzoni


di Simone Facchini


MERANO. Dopo quattro anni, è calato il sipario sui lavori che riconsegnano alla città, rimesso a nuovo, l'argine destro del Passirio fra ponte Teatro e via Postgranz. E con esso, un’intera zona di Promenade che ora non è più “parente povera” del tratto che la precede, quello davanti al Kurhaus.

«Opere indispensabili». Nessuna dichiarazione trionfalistica, all'atto di chiusura delle operazione (che comunque proseguono con la sistemazione delle aiuole). Ma soddisfazione quella sì, soprattutto per la buona collaborazione fra uffici della Provincia e del Comune, espressa dai responsabili. Anche se, è stato ammesso, qualche mugugno c'è stato: per la lunghezza dei lavori, per i rumori dei cantieri, per il calo d'affari lamentato da alcuni esercizi, per il risultato estetico che non convince qualcuno. «Una quota di proteste è fisiologica», ha commentato Mauro Spagnolo, direttore dell'Ufficio Sistemazione bacini montani ovest della Provincia. «Ma l'intervento era indispensabile dal punto di vista della sicurezza idraulica. Così come anche sotto il profilo del decoro, ora idoneo a una zona centrale di una città a vocazione turistica come Merano».

L'intera opera, cominciata con la sistemazione del muro in via Lido e Postgranz, ha risalito la corrente in sei lotti. L'ultimo, fra caffè Promenade e via Huber, «la parte – ha continuato Spagnolo – dove abbiamo dovuto agire più a fondo a causa di dissesti in profondità. Per questo l'intervento si è protratto più a lungo del previsto. Anche logisticamente non è stato facile installare il cantiere, che ha dovuto convivere con deviazioni per pedoni e biciclette».

Costi per oltre 1,2 milioni. In totale, si tratta di 1.800 metri cubi di nuovo muro. La Provincia ha sborsato con 788 mila euro. Il Comune ce ne ha messi circa 500 mila per opere accessorie: «Sono serviti – ha chiarito Nikolaus Mittermair, geologo del Comune – per la nuova illuminazione con lanterne storiche e per le ringhiere (in tipico “blu Tappeiner”), oltre che per le opere di asfaltatura». Poi ci sono le corone, ovvero il “profilo” dell'argine, fatte con il porfido della val Sarentino. «La scelta dei materiali è stata curata a fondo». Ora manca il ripristino delle aiuole, al quale provvederà la Giardineria comunale.

Il lifting può dirsi concluso. E ora? «Dipende da quello che vorrà fare il Comune», ha concluso Spagnolo. «Ci sarebbe da mettere mano al muro sinistro all’altezza dell hotel Terme. Interventi minori, che riguardano più che altro l’aspetto estetico. Lo stesso vale per la “corona” presso le terrazze. E infine anche l’argine che costeggia la via Manzoni».

Via Manzoni. A proposito di quest’ultima, nei piani della precedente amministrazione c’era la realizzazione di un viale alberato. E, una volta finiti i lavori del secondo lotto della MeBo-Passiria, l’inversione del senso unico. Ma qui si guarda molto avanti. Intanto, si valuta l’opportunità di riqualificare la via portando sullo stesso piano marciapiede e sede stradale e separando le zone con delle piante.

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