Passera «studia» l’autonomia speciale

L’ex ministro presenta a Bolzano «Italia unica», poi va a pranzo con Kompatscher e Achammer: «Grande sintonia»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Meno Stato, più merito, misure veramente efficaci per fare ripartire la crescita e sostenere le famiglie («non come gli 80 euro alle neo mamme e altri provvedimenti estemporanei, che non fanno parte di un progetto completo»): Corrado Passera ha fatto tappa ieri a Bolzano e Trento. Anche l’ex ministro ha subìto i problemi dello scalo di Bolzano. Il suo volo da Roma è arrivato con quasi un’ora di ritardo.

Passera sta girando l’Italia per presentare «Italia unica», il movimento politico che ha fondato, pronto per diventare partito, e «Io siamo: insieme per costruire un’Italia migliore», il suo libro, che riassume la filosofia di una collettività che tiene insieme individui responsabili e responsabilizzati. Un po’ come le autonomie speciali, che nel pranzo di lavoro al Löwengrube con il presidente Arno Kompatscher, l’Obmann della Svp Philipp Achammer e i parlamentari Daniel Alfreider e Karl Zeller, sono state descritte, con affinità reciproche, come «un incubatore, un modello esportabile in altre realtà italiane». Lo riferisce Ivo Tarolli, l’ex senatore trentino dell’Udc, che ha organizzato la giornata di ieri in regione: «L’assunzione di ulteriori competenze, tra l’altro in Trentino Alto Adige senza ulteriori finanziamenti, responsabilizza i territori». Con la Svp, assicura Tarolli, «l’intesa è stata così buona, che è stato concordato un nuovo incontro». Ex ministro ma anche ex top manager (già amministratore delegato di Poste Italiane e Banca Intesa), Passera nel suo itinerario italiano chiede di visitare le aziende più innovative, «per conoscere modelli di successo». Prima dell’incontro con la Svp si è recato a Laives alla «Röchling Automotive Group» di Laives, accolto dal direttore Renzo Magnabosco

Il movimento. «Italia unica» si propone come una alternativa al centrosinistra. Così Passera: «Le democrazie che funzionano hanno due forti poli, mentre in Italia oggi abbiamo da un lato un polo e dall’altra un centrodestra dominato dallo scontro». In Alto Adige il movimento si sta organizzando e guarda soprattutto all’area delle liste civiche, con Marco Delli Zotti (Laives), Benedetto Zito (Bronzolo), Riccardo De Paola (Bressanone). A Bolzano c’è Giorgio Degli Agostini, che dopo la militanza in An, aveva aderito all’Udc e all’Unione per Bolzano. Contatti in corso a Merano e Brunico. È passato ad ascoltare anche l’ex consigliere di quartiere di Unitalia Egidio Tonolli.

Le idee. Passera è impietoso sul modello Renzi. Basta leggere alcuni dei suoi tweet: «Sulla legge di stabilità Matteo Renzi usa toni roboanti, a partire da un presunto taglio di 18 miliardi di tasse nel 2015». La legge di stabilità «è fumo negli occhi», «Un mese dopo #SanMatteo. Quanti soldi alle aziende sono stati rimborsati? ». Sferzante anche verso il centrodestra: «Manca un'opposizione. Milioni di cittadini sono privati di una rappresentanza politica degna di questo nome. Italia Unica si candida a farlo». L’appuntamento a Bolzano non poteva mancare, sottolinea Passera. Cosa pensa delle autonomie speciali? «L’Alto Adige è una delle realtà più forti in Italia. Studiare le esperienze positive è utile per tutti». Passera rivendica il suo progetto di rilancio da 400 miliardi, «per il quale è necessario una reale politica di revisione della spesa. Un esempio tra i tanti: i costi standard in sanità, che non si stanno ancora applicando e abbiamo Regioni che lavorano molto bene e altre no. Molte partecipate pubbliche sono inutili, hanno una funzione più clientelare che operativa. Noi siamo per il merito, che significa rispetto delle competenze e della parola data. Devono scendere le tasse su famiglie e imprese, perché si sta accumulando un disagio enorme».

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