«Passi chiusi alle auto, avanti col nostro studio»

A Ortisei il presidente Kompatscher ha confermato l’obiettivo della Provincia Si pensa a uno stop di 2 ore al giorno, ma c’è già chi teme di venir danneggiato


di Ezio Danieli


BADIA E GARDENA. Il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher, nel corso dell'incontro avuto con i cittadini di Ortisei, ha confermato l'altra sera che prosegue lo studio per chiudere al traffico, almeno un paio di ore al giorno, i passi dolomitici. In una prima ipotesi si era valutata anche l’opportunità di chiudere un paio d’ore al mattino e altre due al pomeriggio. L'idea non è nuova, ma torna d'attualità, anche perché le Dolomiti - patrimonio naturale dell'umanità con tanto di griffe dell'Unesco - hanno bisogno di essere tutelate. E il traffico, si sa, è attualmente penalizzante.

Kompatscher ha detto che prosegue lo studio dell'assessorato all'ambiente per limitare, in alcune ore del giorno, il transito di mezzi a motore, sposando in pieno quella che è una tesi sostenuta dagli ambientalisti. I tempi, per una riduzione del traffico, potrebbero essere brevi.

I primi provvedimenti - almeno per passo Sella e per passo Gardena - potrebbero già scattare con l'inizio della prossima estate, sempre a patto che la proposta - sostenuta anche dall'assessore Theiner - trovi gli appoggi necessari. Che sono stati già assicurati dai sindaci badioti e gardenesi.

Restano perplessità sia nel Bellunese che nel Trentino, coinvolti per una parte del Sella e per i passi Pordoi e Campolongo. Ma Kompatscher è deciso ad insistere: "Ce lo chiede anzitutto l'Unesco", ha avuto modo di precisare l'altra sera il presidente della Provincia di Bolzano nel corso dell’incontro pubblico ad Ortisei.

Intanto Osvaldo Finazzer, del comitato di salvaguarda dei passi, ha scritto una lettera a tutte le autorità interessate all'eventuale provvedimento sostenendo che "si profila un intervento di chiusura del passo Gardena e del passo Sella".

Nella sua segnalazione, Finazzer sottolinea che “ci siamo immediatamente riuniti, come rappresentanti delle aziende che verrebbero coinvolte, e chiediamo di essere informati”.

Sono ben 79 le imprese che temono di essere danneggiate da un eventuale provvedimento di chiusura (anche per poche ore al giorno) dei passi. E queste aziende, che raccolgono un numero complessivo di 623 addetti, hanno deciso di far sentire le proprie voci. Tre sono di Arabba (con 40 dipendenti), 16 sul Falzarego con 132, 15 sul Fedaia con 84 addetti. Le altre sono dei passi Campolongo, Gardena, Sella e Pordoi.

“Il problema del traffico e dell'inquinamento è evidentemente esagerato per motivi ideologici - si afferma - è una sensazione, un’ idea, è una forza di persuasione: il traffico c'è in alcune giornate di bel tempo, giornate che si contano sulle dita di una mano. Nello spazio di pochi anni, avremo le automobili elettriche e quindi il problema del rumore e dell'inquinamento svanirà”.

Il 90 per cento del traffico è rappresentato dai passaggi delle auto e dei pullman. “Un domani la bicicletta e la mountain bike potranno dare un contributo maggiore ma non oggi e, in ogni caso, non potranno mai sostituire l'automobile”, rileva Finazzer, rivolto agli ambientalisti e ai pubblici amministratori.

Si osserva anche che gli impianti a fune offrono un servizio di accesso agevole e sicuro ad una grandissima parte di turisti che vogliono raggiungere le vette, ma non possono sostituirsi alle automobili.

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