Passi, nuove regole dal 2017

Sabato ci sarà l’annuncio ufficiale di Bolzano e Trento: «Partiremo dal Sella»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Le due Province di Bolzano e Trento, dopo mesi di lunghe trattative e incontri allargati ai sindaci dei Comuni direttamente interessati (Selva Gardena in primis, ma anche Canazei sull’altro versante), hanno deciso (finalmente) di annunciare una serie di misure per arginare il traffico sui passi dolomitici. Giovedì a Bolzano ci sarà l’ultimo incontro tra tecnici e politici, mentre per sabato mattina è in programma una conferenza stampa al Dolomiti Mountain Resort di Passo Sella, nella quale i tre assessori direttamente coinvolti (gli altoatesini Mussner e Theiner e il trentino Gilmozzi) prenderanno posizione e illustreranno una corta di cronoprogramma con gli interventi in agenda.

«L’intenzione - spiega il dirigente provinciale Valentino Pagani - è quella di partire da Passo Sella. I provvedimenti riguarderanno mobilità e ambiente».

L’assessore provinciale Florian Mussner assicura che questa volta, anche grazie alla campagna di sensibilizzazione lanciata da Alto Adige e Trentino, «le due Province faranno per intero la loro parte».

Per adesso i diretti interessati sono ancora abbottonati, ma l’impressione è che saranno previsti autobus gratuiti aggiuntivi (richiesta caldeggiata da Mussner), ma anche controlli fissi (con almeno una pattuglia, dotata anche di fonometro, per misurare i rumori). L’ipotesi della chiusura a fasce orarie, per una o più giornate nell’arco della settimana, non sembra aver convinto soprattutto i Comuni confinanti e gli esercenti direttamente interessati.

«Bisogna - sottolinea il sindaco di Selva Roland Demetz - fare più controlli sui passi sia per la velocità che per i rumori, rendere il traffico più fluido realizzando delle stradine a lato della carreggiata per far passare i ciclisti e prevedere una segnaletica a valle con il numero dei posti auto disponibili in quota. Bisogna puntare, da subito, su un’informazione massiccia. Mi lascia piuttosto perplesso il fatto di partire, anche se a livello sperimentale, da Passo Sella. Se così fosse davvero si rischia solo di spostare il problema sul Gardena e sul Pordoi».

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