Passo della Mendola In fiamme altre 4 baite

Torna il piromane delle casette di proprietà di famiglie della zona di Caldaro Esplose due bombole del gas contenute nelle strutture: nessun ferito


di Alan Conti


CALDARO/RUFFRE’. Non c'è pace per le baite di legno immerse nella splendida vegetazione del Passo della Mendola. Altre quattro, infatti, sono state incenerite da un incendio che, con ogni probabilità, ha origine dolosa. Non è la prima volta e l’ombra di un piromane, purtroppo, sembra sempre più concreta.

Alle ore 19 dell’altra sera, dunque, è partita la chiamata ai vigili del fuoco di Cavareno per il rogo di tre casette al Passo della Mendola: due bruciavano in zona campi da Golf e una a circa 200 mt in linea d'aria nei pressi del rifugio Genziana. Si tratta di piccole unità abitative di proprietà di famiglie altoatesine della zona di Caldaro. Immediato è stato richiesto anche il supporto delle unità volontarie di Sarnonico e Ruffrè: in totale 50 uomini. «Due i pericoli consistenti – spiega il responsabile dei pompieri di Cavareno Alberto Borzaga – legati alla presenza della vegetazione boschiva secca lì vicino e alle bombole del gas interne alle strutture. Siamo riusciti a limitare le fiamme alle sole casette però due bombole sono esplose. Fortunatamente nessuno si è fatto male, ma un nostro uomo ha rischiato». Alle 21.30 l'intervento è terminato e tutto sembrava placato. Sul posto erano rimasti solo i carabinieri e gli uomini della forestale. Peccato che a mezzanotte un'altra baita è stata data alle fiamme e i pompieri sono dovuti tornare per domare il nuovo rogo chiamati proprio dai colleghi dell'Arma. Nessuno, tra i vigili del fuoco, si sbilancia prima dello studio approfondito dell'innesco ma è decisamente improbabile si sia trattato di una coincidenza.

Una quinta baita, oltretutto, è stata salvata in extremis dai pompieri ma preoccupa, adesso, la possibilità che sia tornato il piromane che già in passato aveva colpito nella zona. «Un gesto banditesco ed irresponsabile, è l'opera di un pazzo criminale a tutto tondo e che non si rende conto del male che sta facendo in termini di danni all'intera nostra comunità, e non solo di carattere materiale» - afferma il sindaco di Cavareno, Gilberto Zani. Il comune noneso, formalmente, è la 'vera' vittima diretta del piromane perché tutte le casette andate a fuoco l'altra notte (e anche nelle circostanze precedenti) sono poggiate su terreno di proprietà comunale e sono quindi 'comunali. Fanno cioé parte dell'elenco di quelle costruzioni che nonostante decenni di cause a tutti i livelli che si stanno procrastinando non sono mai stata 'sanate' nemmeno dai provvedimenti di sanatoria governativi che si sono succeduti nel tempo ed invocati in tutte le sedi dagli attuali possessori».

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