L'intervista

Patrizio Podini: «Tutto più caro: la spesa costerà un 5-6% in più» 

Parla il fondatore del gruppo MD: «Il momento è difficile, perché l’aumento dei costi di energia, gas e benzina hanno ripercussioni in ogni settore: dalla produzione al trasporto delle merci»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il momento è difficile, perché l’esplosione dei costi di energia elettrica, gas, benzina, gasolio stanno avendo ripercussioni pesanti su ogni settore. Quindi, anche su quello alimentare». Con Patrizio Podini - classe 1939, fondatore della società MD, 9 mila dipendenti e un fatturato di oltre tre miliardi nell’ultimo anno, specializzata nel settore della grande distribuzione presente con 820 punti vendita, distribuiti dal Brennero alla Sicilia - avevamo parlato alla vigilia di Natale del 2020, in pieno lockdown. Allora c’era il Covid a fare paura; adesso che la curva della pandemia sta rapidamente scendendo, a preoccupare è l’aumento del costo della vita, spinto dalla crescita, tanto forte quanto rapida, dei prezzi dell’energia. Un salasso per tutti che in Alto Adige rischia di essere più pesante, perché il costo della vita è già più alto che altrove.

Cosa sta succedendo?

Sta succedendo che, una volta finite le scorte, siamo costretti a fare ogni settimana dei ritocchi sui prezzi dei prodotti che il cliente trova sugli scaffali. Si fa con grande cautela, ma non ci sono alternative, perché alla fine i conti devono tornare.

Data la situazione, di quanto si può prevedere aumenti il costo della spesa per una famiglia media?

Di un 5-6%.

Non è poco.

Infatti non lo è. Anche perché aumentano tutti i capitoli di spesa delle famiglie come delle aziende.

Parliamo di un prodotto di cui tutti noi facciamo uso: la pasta.

Partiamo dall’inizio, ovvero dal grano. Quest’anno, causa siccità, la produzione in Canada e negli Stati Uniti si è praticamente dimezzata. Ciò ha fatto aumentare il prezzo della materia prima di un 40%. Poi c’è la lavorazione: i pastifici devono chiedere qualcosa in più, perché il costo dell’energia che fa funzionare i macchinari è esploso; per gli stessi motivi anche i sacchetti o i cartoni per contenere la pasta costano di più. Altro capitolo dolente, quello dei trasporti: fare il pieno costa di più e quindi anche per portare il prodotto in negozio, la spesa è maggiore. I balzelli su ogni singolo passaggio spiegano perché il prezzo finale è aumentato.

Non c’è un articolo che si sia salvato?

Purtroppo no.

Neanche le mele di cui l’Alto Adige è un grande produttore?

Costa di più produrla, perché gli anticrittogamici sono più cari. Idem per il gasolio che fa funzionare il trattore; poi c’è la conservazione nelle celle frigo che hanno bisogno di energia elettrica. Non c’è da stupirsi se alla fine - faccio un esempio - un chilo di mele passa da 1 euro e 20 centesimi a 1 euro e 50.

Prevede un calo dei consumi?

Sì, una flessione ci sarà. Spero che noi essendo come discount più competitivi, riusciremo ad intercettare almeno una parte della clientela che oggi fa la spesa al supermercato.

Alla fine del 2020, aveva previsto che la ripresa sarebbe arrivata nel 2022. Previsioni da rivedere?

Assolutamente no. La ripresa ci sarà sicuramente. Il Paese ha grandi potenzialità e tutti - dopo la pandemia - hanno voglia di investire. Semplicemente la ripresa costerà di più di quanto si era preventivato. Le faccio un esempio.

Prego.

Come MD abbiamo aperto a fine 2021 negozi a Caserta, Sassuolo e Malpensa; le prossime aperture saranno a Catania. Per le nuove costruzioni che abbiamo in corso, nel giro di 2-3 mesi, abbiamo registrato un aumento dei costi di costruzione del 15%, riconducibile alle materie prime.

La sua filosofia è sempre la stessa: investire.

Non cambio impostazione.

E su Bolzano, la sua città, non ha nulla in programma.

Purtroppo non trovo un sito adatto, per fare quello che vorrei. Altrimenti investirei subito.













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