Patto Caramaschi-Zanin Don Bosco può partire 

I quartieri. Castellano (Pd) eletto presidente della circoscrizione. Evitato il commissariamento L’opposizione garantisce il numero legale in cambio di un impegno su nuove telecamere



Bolzano. Nessuno ha voluto assumersi la responsabilità di provocare nuove elezioni solo per la circoscrizione Don Bosco. Dopo due tentativi a vuoto, Alex Castellano (Pd) è stato eletto ieri presidente (è il suo secondo mandato, tra due anni e mezzo lascerà il posto a Elena Pugno dei Verdi). Francesca Gigliotti (Io sto con Bolzano) è la vice presidente. Il quartiere era sull’orlo del commissariamento. È stato evitato grazie alla mediazione che ha visti protagonisti il sindaco Renzo Caramaschi e l’ex sfidante Roberto Zanin (lista civica Oltre). Perché l’accordo funzionasse è stato necessario che venisse accettato sia dalla maggioranza che dalla Lega. Il patto prevede un impegno del sindaco a installare a Don Bosco nuove telecamere. È stata questa promessa che ha sbloccato la situazione. Il centrodestra rivendicava la presidenza di Don Bosco, unico quartiere in cui Zanin alle comunali ha battuto Caramaschi. Nelle scorse settimane le sedute sono saltate perché la maggioranza prima e poi il centrodestra hanno fatto mancare il numero legale. La presenza dei consiglieri di centrodestra era necessaria nella prima seduta per garantire le surroga di alcuni eletti. Garantito il numero legale, come è avvenuto ieri grazie al patto, la maggioranza ha avuto i sei voti per eleggere la presidenza. L’opposizione ha presentato Francesca Fiori di Oltre come candidatura di bandiera (5 voti). «Restiamo convinti che la presidenza spettasse a noi, ma il senso di responsabilità mi ha portato a cercare un accordo con il sindaco Caramaschi», riferisce Zanin. Sfumata anche l’ipotesi che il centrodestra coprisse la presidenza nella seconda metà del mandato. «Noi avremmo la presidenza e loro la maggioranza. Che senso avrebbe una situazione simile?», così Zanin, «Preferisco l’impegno del sindaco su un piano per la sicurezza a Don Bosco. Mi sembra una soluzione più lineare». Questa la dichiarazione di Caramaschi che ha convinto l’opposizione: «In relazione a quanto richiesto dalla lista civica Oltre e dalla Lega, ci sarà a Don Bosco un potenziamento delle videocamere, un processo che come sempre dovrà essere concordato con la questura. Si tratta di una misura per prevenire reati e azioni di violenza. Il rafforzamento della videosorveglianza è un obiettivo cui ho sempre creduto, attirandomi anche critiche nella mia maggioranza». Fratelli d’Italia non viene citata perché ai fini del numero legale erano coinvolti solo i consiglieri di Lega e Oltre. Filippo Maturi (Lega) rivendica: «Abbiamo utilizzato una leva tecnica per ottenere un risultato politico. Don Bosco sarà un quartiere più sicuro». Il consiglio è composto da Ubaldo Bacchiega (lista Caramaschi), Monica Bancaro ( Pd), Francesco Bertagnolli (Lega), Alex Castellano (Pd), Francesca Fiori (Oltre), Gabriele Galante (Lega), Francesca Gigliotti (Io sto con Bolzano), Gino Lessio (M5S), Elena Pugno (Verdi), Salvatore Segnin (FdI), Mirko Spimpolo (Oltre). FR.G.

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