«Patto con i Verdi o con Köllensperger»

BOLZANO. Sandro Repetto è l’unico eletto del Pd in consiglio provinciale. Oggi parteciperà alle consultazioni con la Svp insieme al segretario Alessandro Huber. Una delegazione ristretta, rispetto al...



BOLZANO. Sandro Repetto è l’unico eletto del Pd in consiglio provinciale. Oggi parteciperà alle consultazioni con la Svp insieme al segretario Alessandro Huber. Una delegazione ristretta, rispetto al passato, che ha chiesto egli stesso. «Diciamo che la trovo una soluzione più dignitosa», spiega. Completamente diversa è poi tutta la situazione: il Pd arriverà oggi in via Brennero come alleato uscente, la cui conferma è tutto tranne che scontata. Una rottura storica con il passato. Non avendo i numeri, il Pd propone alla Svp una alleanza con i Verdi o una grande coalizione ancora più estesa. Alla Svp (15 eletti) servono almeno quattro consiglieri alleati per garantirsi la maggioranza.

Repetto, cosa direte alla Svp in questo primo incontro ufficiale?

«Diremo che siamo interessati a proseguire l’esperienza di governo. Avendo un solo consigliere, bisogna capire se per la Svp c’è la disponibilità a una alleanza più larga».

Con i Verdi.

«Sì, questa è per noi la formula preferibile: è una alleanza già rodata negli anni a Bolzano, Merano, Bressanone e Laives».

Sembra che il veto sui Verdi in Provincia sia insuperabile.

«Anche sulla Lega sembra che le acque non siano tranquille. È un problema di scelta. La Svp dovrà decidere il proprio stesso posizionamento. Allearsi con la Lega non significa scegliere Bessone, come si prova a dire, ma abbracciare Salvini e la sua politica radicalmente antieuropeista. In una terra di confine come la nostra, di tutto abbiamo bisogno, tranne che di rinchiuderci in noi stessi. È un problema di politica, di convivenza, di cultura e di economia: gli imprenditori chiedono libertà di movimento. La Lega di Bolzano “è” la Lega. Salvini ha girato in lungo e in largo la provincia, contribuendo al successo dei quattro eletti. Se ascolti gli scrutatori dei seggi, il nome di Salvini è stato scritto su moltissime schede».

Perché la Svp, con qualche formula, dovrebbe proseguire il governo con voi?

«Abbiamo lavorato insieme bene, ci conosciamo, non c’è ragione di interrompere un progetto che funziona: c’è da proseguire con le esperienze delle classi plurilingui e da accompagnare il primo progetto firmato sulla mobilità del capoluogo. Per quanto mi riguarda, porto in provincia la mia esperienza nel sociale come assessore comunale. Ci sono due realtà distinte, che meritano soluzioni diverse: le città e le aree rurali, con un tessuto familiare e di volontariato del tutto diversi. L’invecchiamento della popolazione è una bomba che va gestita».

Se tornaste in giunta vorreste la competenza sul sociale?

«Secondo noi vanno scorporate le competenze sulla sanità e sul sociale. Nonostante il lavoro intenso di Martha Stocker, l’accorpamento non ha dato i risultati attesi».

Il Pd ha perso molto, vi presentate deboli a queste trattative. Gli elettori con il loro voto hanno chiesto un cambiamento, anche nella rappresentanza del gruppo italiano.

«Abbiamo perso, sì. Più nelle periferie che in città, a dire il vero. E sui flussi del voto italiano e tedesco sono saltati alcuni schemi. La Lega ha preso molti voti di sudtirolesi perché certi messaggi colpiscono indipendentemente dall’appartenenza linguistica. È per questo che sul sociale ci si giocherà la partita più importante dei prossimi anni».

E se la Svp vi proponesse una formula di governo, più o meno tecnica, con la Lega?

«Dipenderà dalle proposte. La nostra campagna elettorale è stata costruita dicendo che siamo l’alternativa alla Lega. Piuttosto una grande coalizione con i Verdi e altre forze, come il team Köllensperger e magari anche il M5S». (fr.g.)

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