Pd, Huber stravince È il nuovo segretario 

Sue le primarie con il 72% sul 27% di Staffler. Votanti giù del 31% La mano tesa: «Chiederò a Uwe di collaborare». Il «caso» di Bizzo a Roma


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Alessandro Huber è il nuovo segretario del Pd. Il candidato della maggioranza ha stravinto sullo sfidante Uwe Staffler. È finita con 1.880 voti a 721, il 72,2 per cento contro il 27,6 per cento (2.603 i voti validi).

Alle primarie di ieri, aperte a iscritti e simpatizzanti, hanno votato 2.618 persone. Alle primarie del febbraio 2014, in cui si candidarono alla segreteria Liliana Di Fede, Mauro Randi e Luisa Gnecchi votarono 3.807 altoatesini. Un calo del 31%. «Oltre 2.600 persone sono un risultato più che buono, in un periodo non facile», assicura Huber.

Il neo segretario, sostenuto dalle liste Renzi e Orlando ha vinto in 15 seggi su 18 (Staffler davanti solo a Ora, Silandro e Vipiteno). A loro volta i renziani hanno superato di molto gli orlandiani di Mauro De Pascalis. Quindi dopo Huber, il vincitore della giornata di ieri è Carlo Costa, leader della lista renziana, che nella sua Bressanone ha fatto quasi cappotto, 397 voti per Huber contro i 17 per Staffler e 59-1 a Chiusa. «L’avevo detto che mi sarei impegnato molto», ufficializza.

I dati non sono definitivi. Ieri sera erano ancora in corso i conteggi sulle liste per definire la composizione della assemblea provinciale e i nuovi segretari di circolo. Per i festeggiamenti nella sede di piazza Domenicani è arrivato anche il sottosegretario Gianclaudio Bressa, accusato da Staffler di gestire il Pd senza mai farsi vedere: «Ho votato a Bressanone, poi ho accompagnato Carlo in sede. Un grande successo per Huber e per chi lo ha sostenuto. Non è servito il tentativo di buttarla in rissa, evidentemente», la sua replica a freddo. Volti tirati degli sconfitti.

Staffler ha investito la sua campagna elettorale sulla necessità di un ricambio dei vertici attuali, che sono i sostenitori di Huber.

«È evidente che il messaggio non è stato raccolto. I risultati semplicemente fotografano gli attuali assetti di potere», commentava ieri sera deluso, «Il successo di Huber è netto». Insieme a Staffler perdono sponsor come Roberto Bizzo, Luisa Gnecchi e Mauro Randi. Al momento nessun annuncio di uscita dal Pd.

Il nuovo segretario, capogruppo in consiglio comunale, resta con i piedi per terra: «È la realizzazione di un bel sogno. Adesso inizia il lavoro. Nei territori si è mossa una energia bella, che adesso va incalanata nel lavoro del partito e nella preparazione delle prossime elezioni». Huber conferma l’intenzione di collaborare con Staffler: «È una persona che stimo molto. Finita la campagna elettorale, c’è un grande lavoro da fare, spero insieme a Uwe. Con Monica Franch e Miriam Canestrini collaboriamo già in Comune». Così Staffler: «Se Huber vorrà, darò una mano. Con questo risultato, ha diritto di fare da solo». Costa mette in chiaro: «Adesso abbiamo un partito con una linea chiara, obiettivo raggiunto. Da qui si potrà includere il più possibile». L’ex segretaria Liliana Di Fede e la vicesegretaria Nadia Mazzardis, con cui ha creato un ticket umano e politico di ferro, ieri ha girato i seggi di tutta la provincia, da Silandro a Vipiteno. Di Fede si intesta il successo di queste primarie, da lei volute e organizzate: «Non solo abbiamo le primarie, ma siamo riusciti a organizzare un appuntamento che ha visto i due candidati confrontarsi solo sulla loro visione di partito. Ce l’abbiamo fatta grazie anche al lavoro preparatorio sul regolamento, gestito in modo civile. In queste settimane si è parlato di idee e non di ricorsi. È il nostro regalo al Pd. Adesso spetta al mio successore Huber, che ho sostenuto con convinzione. Spero che avremo un Pd in cui ci si parla, con sfumature diverse e tante cose in comune, come hanno dimostrato di saper fare Staffler e Huber».

Ma la domenica non è filata così liscia. La presenza di Roberto Bizzo come ospite alla assemblea romana di Giuliano Pisapia e Campo progressista, ha innescato la reazione della maggioranza. Juri Andriollo ha scritto: «Mentre i volontari partecipano alle primarie, Bizzo, eletto nel Pd e presidente del consiglio provinciale, è a Roma con Pisapia e Grasso». È seguito dibattito, tra sostenitori e antipatizzanti. Bizzo, di ritorno in treno per votare Staffler, replica: «Ero uno degli ospiti Pd dell’assemblea, insieme a persone come Cesare Damiano. Darò un dispiacere a qualcuno, ma sono ancora nel Pd. A Roma oggi (ieri, ndr) non c’è stata la nascita di un partito, ma l’appello all’unità del centrosinistra. Il Pd pensa di essere autosufficiente? Non prendo lezioni da chi, mentre noi fondavamo il Pd dieci anni fa, ha preferito andare a destra, da Forza Italia all’Udc». Ma le primarie consegnano una minoranza più minoranza di prima.

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