Pd, le nomine di Huber Mazzardis alla presidenza 

Costa rinuncia al ruolo di vertice. Prader ed Endrizzi scelte come vice segretarie  Apertura alla minoranza. Il segretario: «Bronzolo caso isolato. Ma vedrò la Svp»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Alessandro Huber sta decidendo la squadra che lo affiancherà come segretario del Pd. Le caselle principali sono state decise lunedì sera in un incontro della maggioranza che lo ha sostenuto alle primarie, la lista Renzi e la lista Orlando. La novità è che viene meno il ticket annunciato da Huber con Carlo Costa, il leader dei renziani, che aveva intenzione di proporre come presidente della assemblea provinciale. Costa ha deciso di rinunciare all’incarico. Farà parte dell’assemblea, ma non come presidente. Il suo obiettivo, ha spiegato, era garantire che il Pd uscisse dalle primarie con una maggioranza larga, che riducesse i conflitti con la minoranza. Incassato il successo, ha comunicato a Huber di rinunciare alla presidenza. A questo punto si prefigura un vertice del Pd molto «rosa». Huber intende proporre Nadia Mazzardis come presidente dell’assemblea. Huber poi ha scelto Renate Prader (di Bressanone, compagna di Costa) e Sara Endrizzi (Laives) come vice segretarie. Decisa poi una apertura alla minoranza. Huber ha chiesto ieri a Miriam Canestrini di entrare nella segreteria. L’organismo è composto da sette persone, più il segretario e le due vice. Canestrini ne discuterà con Uwe Staffler, lo sfidante di Huber, e gli altri candidati della sua lista. Huber aveva annunciato una segreteria solo di maggioranza. «Ci ho ripensato», spiega, «Una vittoria così netta (72%, ndr) deve essere responsabile e aprirsi ad altri. Voglio evitare il rischio dell’autoreferenzialità. Miriam Canestrini si è molto impegnata. Spero che accetti». Nella segreteria entreranno anche Mauro De Pascalis, Carlo Visigalli e Diego Zanella. Gli altri nomi possibili sono Alessio Evangelista, Matteo Bonvicini ed Emiliano Lutteri. Si è dimesso, per impegni di lavoro, Alessandro Azzarita, il tesoriere del Pd nominato in maggio. Il probabile successore sarà Dino Gagliardini. L’assemblea del Pd, eletta dalle primarie, si riunirà lunedì per la prima volta. Sarà l’occasione dell’insediamento ufficiale di Huber e dell’elezione del presidente dell’assemblea. «Se possibile, vorrei presentare anche tutta la segreteria», annuncia Huber. Il neo segretario si trova a gestire il «caso» Bronzolo. Ancora una volta la Svp ha deciso di appoggiare un candidato di centrodestra (Giorgia Mongillo), lasciando al palo il candidato del Pd (in questo caso il socialista Bertinazzo). Lo stesso Huber ha poi stigmatizzato il voto della Svp favorevole alla mozione dei Freiheitlichen sulla «schedatura» etnica dei bambini all’asilo. Huber sdrammatizza la vicenda: «Sono convinto che quello di Bronzolo sia un caso strettamente locale». Anche a Laives venne detto così, e nella precedente amministrazione di Merano. «Ma a Bronzolo dopo due crisi di giunta Bertinazzo non è più riuscito a convincere la Svp», risponde Huber, che però aggiunge, «È evidente che in futuro sarà meglio arrivare alle elezioni con un miglior coordinamento con la Svp: le elezioni politiche e provinciali sono vicine». Chiederà un incontro con la Stella alpina, «e lì discuteremo di tutto ciò che è accaduto. Ma chiederò un incontro anche ai Verdi e alle civiche. Voglio capire come il Pd possa essere motore di un centrosinistra autonomista».

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