Pd, nuovo allarme sui conti 

Il ministero ha bocciato il rinnovo della cassa integrazione per i dipendenti



BOLZANO. Il ministero del Lavoro ha detto no al Pd. È stata bocciata la proroga alla cassa integrazione straordinaria per i due dipendenti. Un colpo per le casse del partito. «Non c’è più tempo da perdere», ha detto il tesoriere Pietro Calò in assemblea provinciale: chi ha dato la propria disponibilità firmi la fideiussione per il mutuo. Servono circa 100 mila euro per sistemare la situazione dei dipendenti e garantire l’attività politica dei prossimi mesi. Per ottenere il mutuo, Calò ha chiesto agli eletti del Pd (ma non solo, in tutto una decina di persone) di firmare la garanzia. Il mutuo però non c’è ancora. Ed è arrivata la doccia gelata. Il ministero ha bocciato la richiesta del Pd di prorogare la Cigs dall’ottobre 2017 al 30 settembre 2018. Confidando nel rinnovo, in questi mesi i dipendenti hanno lavorato a orario ridotto. Il ministero ha preso atto che sindacato dei giornalisti e la Uil hanno dato parere negativo, mentre la Cgil era favorevole alla proroga. I dipendenti sono rientrati a tempo pieno. «Dovendo pagare gli stipendi interi la cassa si assottiglia più velocemente», chiarisce Calò, che incalza sulla firma delle fideiussioni. «Peccato, perché il partito era riuscito a non avere più debiti», spiega il tesoriere. In questi giorni il segretario Alessandro Huber metterà al voto online la sua proposta sulla lista per le provinciali. Nel sondaggio commissionato dalla Svp il Pd è dato in calo, intorno al 4-5% (6,7% nel 2013), la Svp è al 40% (2013: 45,7), i Freiheitlichen stabili al 18%, il M5S vola all’8% (2013: 2,5%), la Lega sale al 5%, stabile anche la Stf al 7%, in calo i Verdi al 6% (2013: 8,7%).













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