Pd, porte sbarrate ai candidati «da fuori» 

Huber: «Nulla contro Nicoletti, ma noi e la Svp vogliamo un nome altoatesino». Oggi nuovo incontro



BOLZANO. Tanti i punti da chiarire dentro il Pd altoatesino sull’indicazione del candidato alla Camera nell’uninominale di Bolzano-Bassa Atesina. Passerà ancora qualche giorno prima della scelta definitiva in accordo con la Svp. Di certo i Democratici dell’Alto Adige vogliono un candidato del territorio. Ovvero un altoatesino. «Domani oggi, ndr) lo diremo chiaramente ai colleghi trentini. Nulla contro l’onorevole Michele Nicoletti, ma non c’è posto per lui nel collegio di Bolzano», così il segretario provinciale Alessandro Huber. Anche la Svp preme per un candidato che sia espressione di questa provincia e la Stella alpina ha un diritto di codecisione, non fosse altro per la potenza elettorale che mette in campo nell’eleggere il candidato Pd.

Ed ancora per la scelta di Gianclaudio Bressa nel collegio senatoriale del capoluogo serve la deroga al limite dei mandati. Si può ottenere, ma si deve ancora fare. Carlo Costa non ha intenzione di candidarsi, il seggio sarebbe stato suo senza problemi. E così la scelta verrà fatta al fotofinish, come in fondo avvenne 5 anni fa per Francesco Palermo.

I tempi impongono entro il 29 gennaio prossimo la presentazione delle liste. Oggi, nella sede Svp, nuovo incontro del centrosinistra autonomista a livello regionale, dove si dovrebbe arrivare all’accordo anche per il proporzionale alla Camera. Poi martedì prossimo Huber andrà a Roma e si vedrà con Renzi: sarà l’occasione per avere più chiari i desideri del segretario nazionale e quindi partire per il rush finale per la scelta del candidato nel collegio alla Camera del capoluogo.

Sul proporzionale regionale per Montecitorio, cinque i posti da assegnare: uno è sicuro per la Svp, un paio per il centrosinistra autonomista (trentini), uno al M5s ed uno al centrodestra. Ma questa è solo una scommessa.













Altre notizie

Attualità