Pd “salvato” dalle primarie «Non possiamo più sbagliare» 

Dopo i gazebo. Huber e De Pascalis: «Adesso mantenere la promessa di un partito aperto, dalla sinistra al centro» Ha votato anche Kronbichler. Elezioni Europee: giorni decisivi per l’accordo tra Köllensperger e Zingaretti


FRANCESCA GONZATO


BOLZANO. Il senso delle primarie del Pd, il giorno dopo, è il sorriso di Sandro Repetto, «siamo contenti perché siamo vivi». Il consigliere provinciale era il capolista di Maurizio Martina, ma la vittoria di Zingaretti non gli spegne quel sorriso: «Zingaretti mi piace, molto». Il nuovo segretario ha mosso un tale movimento di opinione, portando ai gazebo elettori stanchi, ex elettori passati alla sinistra o al M5S, moderati preoccupati per lo stile leghista, che i vertici del Pd locale possono solo commentare «ci hanno dato un’altra chance, guai a sprecarla».

Ieri sera l’assemblea provinciale ha confermato i dati dello spoglio di domenica sera: 3.503 elettori, 2.296 voti per Zingaretti, 799 per Martina, 389 per Roberto Giachetti .

Successo anche alle primarie in Trentino: 11.091 votanti e Lucia Maestri nuova segretaria provinciale del Pd.

Cinque eletti altoatesini per la assemblea nazionale, di cui tre della lista Zingaretti, uno della lista Martina e uno della lista Giachetti: Alessandro Huber, Maria Luisa Gnecchi, Daniele Di Lucrezia, Sandro Repetto e Stefania Gander. Huber rinuncerà per evitare incompatibilità con l’assemblea provinciale: al suo posto, Diego Laratta.

La vittoria nazionale di Zingaretti con quasi il 70% manda in archivio lo stile del Pd renziano, «e l’idea che possiamo essere autosufficienti», così il segretario provinciale Alessandro Huber, capogruppo della lista di Zingaretti. «Primarie meno affollate avrebbero reso Zingaretti più debole, qualcuno forse lo ha sperato», così Huber, «Invece il messaggio degli elettori è chiarissimo e anche il nostro. Zingaretti dice a tanti ex elettori “abbiamo sbagliato a farvi andare via, voi avete capito che la scommessa sui 5Stelle è stata un fallimento”. E poi c’è la sinistra. Ma Zingaretti non vuole solo recuperare i valori di sinistra. C’è un pezzo di nord che si sta sganciando dalla Lega. Alle elezioni europee e alle comunali dobbiamo dimostrare che abbiamo capito la lezione: lavorare insieme, non necessariamente ritrovarsi nello stesso partito». Eletto il nuovo segretario, il Pd deciderà la strategia per le europee. Così Huber: «Zingaretti è favorevole alla lista “arancione”, con Pizzarotti e liste civiche. A quel punto non solo può andare in porto l’operazione con il Team Köllensperger, ma attraverso Pizzarotti potremmo trovarci anche con i Verdi». Alle primarie hanno votato Guido Margheri e l’ex deputato Florian Kronbichler, che spiega: «Non capisco chi tra i miei amici di sinistra parla di centrosinistra largo senza il Pd... Ho votato Zingaretti e adesso spero». E c’era anche Kronbichler nell’incontro recente a Roma tra Paul Köllensperger e Zingaretti, ottimi rapporti, ma il tempo stringe. «Vogliamo decidere in una decina di giorni e per noi è importante avere il nostro simbolo», annuncia Paul Köllensperger. L’accordo per le europee non è dunque scontato. La vittoria di Zingaretti rimescola i rapporti interni al Pd, ma non sono in vista ribaltoni, visto che l’assemblea provinciale resta con i numeri attuali. «Sarebbe pericoloso impigliarsi in riequilibri di partito. La richiesta delle primarie è unità, non litigi», dice Sandro Repetto, «Bene invece il voto alle primarie di Kronbichler e Margheri, non siamo autosufficienti». Mauro De Pascalis, coordinatore del gruppo di Zingaretti, mette però in chiaro: «È vero, queste primarie non sono state un congresso locale: sono state qualcosa di molto più importante. Il “nuovo” Pd è quello su cui Zingaretti ha raccolto quasi il 70% grazie al voto di opinione». La lista Giachetti era la più legata al modello di Renzi. In un lungo post la capolista Stefania Gander scrive, tra l’altro: «Ho letto molti post di persone che annunciano la loro uscita dal Pd: vi invito a non seguirli. In questo partito c'è, secondo me, lo spazio per un'area riformista».

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