Pdl a pezzi ma apre la terza sede

Il commissario Fitto l’inaugurerà in piazza IV Novembre quando forse il partito non ci sarà già più


di Orfeo Donatini


BOLZANO. La politica e i partiti, anche in Alto Adige, mai come i n queste settimane sono in fibrillazione per le loro vicissitudini interne come nel caso del Pdl, ma anche in vista della riforma della legge elettorale che prevede fra le altre cose anche l’accorpamento delle elezioni politiche con quelle regionali.

Il caso più eclatante in queste ore è costituito sicuramente dai movimenti dentro il Pdl dove è più che mai aperta la faida interna fra le due componenti che fanno rispettivamente capo agli onorevoli Giorgio Holzmann e Michaela Biancofiore.

Tuttavia la novità che verrà ufficializzata nei prossimi giorni quando tornerà il commissario Raffaele Fitto, è che verrà presto inaugurata una terza sede del partito: questa volta non nella vecchia sede di An in via Locatelli e nemmeno nella vecchia sede di forza Italia in piazza Vittoria, ma in un palazzo che si affaccia nella retrostante piazza IV Novembre . La scelta del commissario rischia però di essere particolarmente infelice perchè arriverà a pochi giorni dall’annuncio preannunciato per giovedì prossimo da parte del Cavaliere, ovvero di Silvio Berlusconi, del nuovo soggetto politico che dovrebbe richiamare sotto le sue insegne tutti i moderati italiani che fanno riferimento al Ppe: Partito popolare europeo che dall’altro giorno è per altro coordinato dall’altoatesino di adozione ed ex ministro degli Esteri Franco Frattini.

Insomma mentre il partito sta andando in frantumi , l’unica preoccupazione del commissario pare essere quella dell’immagine unitaria attraverso la sede unica. Intanto però sul piano politico e organizzativo «siamo al deserto dei tartari - commenta in via anonima u n dirigente - e non voglio nemmeno pensare cosa potrebbe accadere se dovesse andare in porto la riforma elettorale che ci costringerebbe al voto congiunto di politiche e provinciali: saremmo non impreparati, ma nudi alla meta».

«Personalmente - commenta per parte sua Biancofiore - sono piuttosto pessimista sull’eventualità che una simile riforma possa andare in porto in tempo; con l’aria di ricorso al voto anticipato che già si respira a Roma non mi pare proprio una prospettiva realistica». «Sarebbe un’ottima cosa - sottolinea invece Holzmann - perchè si risparmierebbero un sacco di quattrini e soprattutto tanta pazienza dei cittadini elettori . Certo sul piano locale dovremmo bruciare le tappe per mettere in campo dei candidati e u n’organizzazione all’altezza del maxi appuntameno alla urne».

Perplesso, ma per niente preoccupato sulla possibilità di voto accorpato nella tarda primavera del prossimo anno, l’assessore del Pd Roberto Bizzo: «Bene, sarebbe finalmente una scelta intelligente quella di semplificare e accorpare il ricorso alle urne, anche se temo che per noi ci sarebbe bisogno di un ulteriore passaggio di riforma dello Statuto di autonomia considerato che la cadenza temporale della legislatura è regolata in forma tassativa. In ogni caso per il Pd altoatesino non cambierebbe molto, anzi».

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