Pedofilia: la Diocesi deve risarcire 700 mila euro per il caso don Carli

Alla ragazza (oggi adulta) che denunciò le violenze subite vanno 500 mila euro e ai genitori 100 mila euro ciascuno



BOLZANO. La prima sezione civile del tribunale di Bolzano ha condannato la diocesi di Bolzano e Bressanone e la parrocchia San Pio X di Bolzano al risarcimento di complessivamente 700.000 euro, oltre agli interessi legali, per il caso don Giorgio Carli. Nel 2009 il sacerdote bolzanino era stato prosciolto per prescrizione in Cassazione dall'accusa di abusi sessuali nei confronti di una parrocchiana minorenne all'epoca dei fatti. In secondo grado era invece stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione.

Secondo la sentenza della sezione civile del Tribunale di Bolzano, alla ragazza ormai adulta spettano 500mila euro, mentre i suoi genitori dovranno ricevere 100mila euro ciascuno. Diocesi e parrocchia dovranno farsi ora carico, in solido fra loro, del risarcimento stabilito ancora dalla sentenza di secondo grado. Don Carli, 48 anni, si è sempre professato innocente.

Il 14 luglio 2003 il religioso fu arrestato con l'accusa di violenza sessuale continuata ai danni della giovane donna, all'epoca dei fatti una bambina, che il sacerdote avrebbe violentato per cinque anni, dai nove ai quattordici, nella canonica della quale era cappellano. Ad una assoluzione in primo grado era seguita una clamorosa condanna in Corte d'appello e poi il proscioglimento per prescrizione dalla Cassazione. «La sentenza - ha detto il legale della donna, l'avvocato bolzanino Gianni Lanzinger - è probabilmente la prima di questo genere in Italia e consente, almeno in parte, una forma di risarcimento morale».













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