Penta sblocca Druso Est, via al cantiere

Abbattuti maso ed ex giardineria. Ora iniziano i lavori per le infrastrutture primarie. Sorgeranno 14 edifici da 10 piani


di Davide Pasquali


BOLZANO. È riuscito anche in questo, il commissario straordinario del Comune, Michele Penta: dare il via libera definitivo al nuovo rione di Druso Est o Prati di Gries che dir si voglia: nei giorni scorsi ha firmato la tanto attesa delibera che dà il via libera alla convenzione fra privati, cooperative e Comune per la realizzazione delle infrastrutture primarie del nuovo quartiere compreso fra l’ospedale a nord, viale Druso a sud, le cosiddette case delle infermiere a ovest (rotonda Merano-Mendola) e la centrale provinciale del 118 a est. Un atto tecnico estremamente complesso, la convenzione, il cui succo però è molto molto semplice: ora la palla passa ai privati, che potranno cominciare a costruire. O meglio, i privati sono andati oltre: anziché attendere la burocrazia, hanno già dato il via agli escavatori.

Prima la premessa. Si sarebbe potuta attendere la convenzione, con la successiva possibilità di ritirare le concessioni edilizie per costruire i nuovi edifici (sono già state tutte approvate). E invece, i privati hanno chiesto una concessione edilizia preventiva, ad hoc, per poter avviare prima la demolizione delle strutture presenti nell’area. Per portarsi avanti. Si tratta infatti di una concessione edilizia per la quale non serviva la preventiva approvazione della convenzione con il Comune. E allora, si è già cominciato ad abbattere. Giù un maso-villetta, per intendersi in corrispondenza dello stadio Europa. E giù la ex giardineria all’altezza del nuovo liceo Pascoli. Le serre non esistono più, ora si abbatterà anche l’edificio vero e proprio.

La convenzione. Nel nuovo rione di Druso Est - che la lingua evocativa del marketing immobiliare chiama Prati di Gries - le infrastrutture primarie, ossia acque bianche e nere, elettricità, telefonia, teleriscaldamento, strade, non verranno realizzate dal municipio, come d’uso di solito, bensì dal consorzio Zer, che riunisce i privati che costruiranno sette edifici, più le cooperative, che ne costruiranno altri sette. Il tutto, ovviamente, allo scopo di velocizzare per quanto possibile l’iter costruttivo del nuovo rione.

I lavori di infrastrutturazione primaria costeranno circa 3,5 milioni di euro, più altri circa 2 milioni di euro in carico esclusivamente ai privati.

La convenzione che dà incarico a Zer e cooperative di realizzare le infrastrutture era attesa almeno da tre anni, almeno due dei quali spesi dall’amministrazione pubblica in poco comprensibili ritardi, che la politica non era riuscita a sciogliere, con l’ulteriore ostacolo delle lotte intestine alle cooperative per l’assegnazione dei vari lotti. Ovviamente, si tratta di un intero nuovo rione, con le conseguenti difficoltà tecniche e burocratiche della progettazione, però, a detta dei privati, si sarebbe potuto agire estremamente più in fretta di quanto in realtà si è fatto. La dimostrazione è duplice: il cambio di rotta impresso dal commissario agli uffici ha migliorato subito molto, ma forse ancora di più sono servite alcune sollecitazioni di carattere legale. Dovute. Innanzitutto perché i costruttori hanno bisogno di costruire, ancora di più oggi, con l’inflazione a zero che impedisce di rientrare sugli eventuali ritardi di consegna ai clienti con l’ aumento dei prezzi di vendita. In secondo luogo perché ci sono centinaia di famiglie in attesa di sistemarsi, trovando finalmente casa.

Per fare un esempio: la Aimo Immobilien di Sarentino costruirà tre dei sette edifici privati. Uno è già sistemato: sarà destinato agli affitti. Un secondo è già stato tutto venduto, sulla carta, ancora prima di iniziare il cantiere. Un terzo si sta piazzando sul mercato ora. E anche gli altri privati ammettono: mercato in ripresa, decisamente interessato al nuovo quartiere.

Dopo il via libera del commissario, nei prossimi giorni i tecnici municipali predisporranno il testo definitivo della convenzione e lo sottoporranno alla firma da parte di tutti gli interessati.

Di seguito, verrà dato l’avvio immediato - privati e coop sono pronti su tutti gli aspetti - al bando di gara per i lavori infrastrutturali. Si stima che le ruspe potranno cominciare gli scavi - che saranno oltremodo imponenti - circa dopo ferragosto.

Per erigere gli edifici, quanto meno alle imprese private, serviranno circa due anni.

Ergo, i primi residenti avranno a disposizione i loro appartamenti nel nuovo rione nell’autunno del 2018.

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