Per i vigili urbani il futuro diventa «intercomunale»

Corpo unico a Merano, Tirolo, Parcines, Scena e Marlengo Lo affianca una rete di volontari per monitorare il territorio


di Giuseppe Rossi


MERANO. Era stato uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale, da ieri l'assessore al bilancio Nerio Zaccaria l’impegno per la sicurezza dei cittadini può dire di aver iniziato a metterlo in pratica. Ieri mattina il referente del sindaco, con al fianco Paul Rösch e il comandante della polizia municipale, ha presentato i tre provvedimenti che di qui a sei mesi rafforzeranno il ruolo della polizia municipale e la presenza sul territorio di quelli che una volta si chiamavano semplicemente vigili urbani.

La giunta ha deciso di sostituire i due ispettori che sono o stanno andando in pensione. In più, grazie a un'operazione di spostamenti interni, due uomini in divisa, oggi impegnati nel ruolo amministrativo d'ufficio, saranno trasferiti in altri uffici comunali e al loro posto a inizio 2017 saranno assunti due agenti da impiegare in strada.

Ma il passo più importante dell'operazione sicurezza sul territorio illustrata ieri riguarda la creazione di un corpo intercomunale di polizia. Entro l'anno i Comuni di Merano, Tirolo, Parcines, Scena e Marlengo daranno vita a un corpo comune di polizia municipale guidato dal comandante Piras e coordinato da un direttorio formato dai sindaci dei Comuni coinvolti. Da una parte Merano avrà a disposizione, nei periodi "morti" per i Comuni limitrofi, agenti in più da utilizzare sul territorio, di contro i Comuni potranno accentrare l'attività amministrativa e fruire della consulenza offerta da Merano, della formazione e degli interventi in uno spettro di attività molto più ampio rispetto a quello che un vigile singolo può effettuare nel proprio piccolo territorio.

"Puntiamo a ridimensionare - hanno detto all'unisono Zaccaria e Piras - il punto debole oggi rappresentato dai campanilismi e dalla polverizzazione delle forze in campo". Un conto per un sindaco è lavorare con uno o al massimo due vigili, tutt'altra cosa è un organico di una cinquantina di uomini su cui contare nei momenti di emergenza o per le attività pianificate.

Gli obiettivi sono arrivare a un potenziamento di 7/8 agenti rispetto alla situazione attuale e creare una rete aggiuntiva di volontari (ex poliziotti ed ex carabinieri) per monitorare il territorio. Un po' il modello oggi utilizzato contro lo smaltimento illegale del rifiuti.

Già oggi gli agenti dei vari Comuni coinvolti hanno divise e auto pressoché identiche, unico distintivo della loro provenienza è il simbolo del Comune riportato sul cappello a tesa. Un gruppo di lavoro al Consorzio dei Comuni, al quale partecipa anche il comandante Piras, sta elaborando una bozza di riforma della legge quadro sulla polizia locale per arrivare a favorire questa forma di aggregazione, che Merano attua un po' da apripista in Provincia. "Il nostro è anche un segnale diretto alla Provincia - ha aggiunto Zaccaria - sia per accelerare i tempi della riforma della legge quadro, sia per aiutarci con contributi nell’ottica della creazione di corpi intercomunali di polizia locale”.

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