Per il disastro ferroviario 15 milioni di risarcimenti

Treno della Venosta, accordo tra le parti con parenti delle vittime e feriti Il governatore Kompatscher: giusto chiudere questa vicenda il prima possibile



LACES. I parenti delle vittime ed i feriti del disastro ferroviario della Val Venosta di 5 anni fa riceveranno complessivamente 15 milioni di euro di risarcimenti. La cifra, su volontà della Provincia di Bolzano, era stata anticipata poco dopo il disastro dall'assicurazione della società di trasporti Sad, ora tutte le parti interessate hanno raggiunto un accordo sulla suddivisione di questa somma.

«I soldi non potranno mai compensare il dolore, ma è stato giusto chiudere questa vicenda il prima possibile», ha detto ieri il governatore altoatesino Arno Kompatscher che è stato il promotore principale di questo accordo. Nell'incidente ferroviario avevano perso la vita nove persone e una trentina erano rimaste ferite. Con un accordo extragiudiziale tra le parti i 15 milioni verranno pagati per più della metà dal Consorzio di bonifica Venosta (direttamente o attraverso le assicurazioni) ed un 10 per cento dalla Provincia in quanto proprietaria della linea ferroviaria. Il resto da parte di diversi soggetti tra cui anche le assicurazioni delle società Sta e Sba. L’accordo dovrebbe avere inoltre positive ripercussioni nei confronti dei 4 imputati del Consorzio di bonifica, che anche in caso di condanna non dovrebbero rischiare il loro patrimonio.

In passato gli indennizzi dello Stato sono stati tutti versati ai congiunti delle vittime ed ai feriti. Il ministero degli Interni aveva stanziato 2,157 milioni di euro alla Comunità comprensoriale che li aveva assegnati, in accordo con la provincia ai parenti delle vittime: hanno avuto la precedenza coniugi, compagni e figli. I soldi si erano aggiunti agli 800 mila euro che erano stati versati proprio prima del secondo anniversario della strage.

Il treno della Venosta, che stava scendendo verso Merano venne investito dalla frana assassina alle 9.03 del 12 aprile 2010 mentre si trovava tra le stazioni di Laces e Castelbello.

Sul convoglio viaggiavano 37 persone più il macchinista, il controllore era appena sceso a Laces. Il bilancio fu di nove morti (compreso il conducente) e 27 feriti. La causa della frana è stata individuata fin dalle ore successive al disastro nella perdita d'acqua della saracinesca di un sistema d'irrigazione dei frutteti sovrastanti, che aveva provocato un accumulo sotterraneo e l'improvviso smottamento di terra e fango finito proprio sul treno.













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