«Per il Kallmünz battaglia in favore del rione Steinach»

Il proprietario: «L’area di sosta serve a residenti e non solo Mi adeguerò all’idea del Comune, ma deve decidere presto»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Sembra che la tormentata viabilità di Merano sia legata a doppio filo con il destino del parcheggio Kallmünz, la superficie da 1.600 metri quadrati dentro le mura del castello di proprietà del conte Mainhard Khuen, superficie che fino al 1978 era coltivata a vigna. Dallo scorso anno, c'è una sentenza che dice che quel parcheggio è illegittimo: “Per vent'anni i tribunali ci hanno dato ragione – spiega Meinhard Khuen – poi per un cavillo tutto ci si è rivoltato contro”.

Mainhard Khuen, di quale cavillo parla?

“Dopo aver ottenuto la concessione edilizia per convertire il vigneto in parcheggio, mio padre si dimenticò di presentare in Comune la dichiarazione di inizio lavori, parlo del 1982”.

Il passato però, conte, è passato. Perché si batte strenuamente per tenere aperto il parcheggio?

“Non divento ricco con quello che percepisco per l'affitto del terreno, se è questo che vuole sapere. Il mio guadagno è servito in questi anni a pagare i 250 mila euro di lavori che ho fatto per ristrutturare il castello aprendo un mutuo, parliamo di poco più di diecimila euro all'anno. Quando nel 1991 sono arrivato a Merano la gran parte del castello non era più abitata dal 1944 e dal 1978 anche la parte che guarda al parcheggio era disabitata. Entrando trovai un bagno con acqua da scaldare con la legna e una cucina a legna. Il riscaldamento non esisteva”.

Se l'introito del parcheggio non le cambia la vita, allora perché lo difende con i denti?

“Prima di tutto per un principio, poi per i residenti del quartiere Steinach, che altrimenti non saprebbero dove parcheggiare. E con loro i titolari dei furgoni del mercatino di Natale, del Winefestival e del mercatino dell'usato alla Wandelhalle”.

Questione di principio perché?

“Prima hanno obbligato mio papà a realizzare un parcheggio e ora lo si vuole come verde pubblico. Le sembra normale?”

Perché secondo lei si voleva il parcheggio al posto delle vigne?

“Evidentemente qualcuno ci aveva messo sopra gli occhi e non ha gradito che sia stato mio padre ad aprirlo”.

Lei è sicuro che gli abitanti del quartiere Steinach chiedano parcheggi per residenti?

“Non penso che chi abita a Steinach abbia 50 mila euro per comprarsi un parcheggio sotto piazza Rena”.

Ma ha mai fatto un sondaggio per sapere se ci sono oggi degli interessati a parcheggiare al Kallmünz?

“Prima che fosse aperto l'autosilo sotto piazza della Rena lo facemmo. E la richiesta c'era. Nel quartiere Steinach ora esistono in superficie solo 20 stalli, 7 dentro le mura e 13 fuori da porta Passiria”.

Il Comune dice niente parcheggio a rotazione, come chiede lei, ma un parcheggio per residenti sì.

“Sono contento che in Comune abbiano capito che posti auto fissi in affitto siano necessari”.

Quale sarebbe una soluzione accettabile?

“Ridurre i posti auto da 140 a 100, dare spazio ai residenti e per il resto concedere il parcheggio a chi effettua manifestazioni in centro”.

Il Comune non vuole la rotazione perché genera traffico oltre ponte della Posta.

“Io dico che il Kallmünz non cambia le carte in tavola. Il Comune ha in essere 420 permessi per superare il ponte. In più a breve l'ex Conca d'oro sarà ristrutturata con altri parcheggi interrati. Con il Kallmünz o senza, il traffico e le auto rimarranno comunque”.

Se il Comune continuerà per la sua strada, lei cosa farà?

“Dovrò adeguarmi. Ridurre i posti auto a 80, convertire il parcheggio in area sosta per residenti con affitti mensili e utilizzare in altro modo la restante parte del 1.600 metri quadrati. Un'idea mi verrà. Devono decidere però in fretta, perché col gestore del parcheggio, la Piffer srl, ho un contratto annuale che scadrà in gennaio. E non posso permettermi di pagare penali”.













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