Per l’inquilino violento  ora lo sfratto è più vicino 

Dopo le molte intemperanze e l’arresto in via Passeggiata dei castagni ad Aslago il Comune si opporrà all’eventuale concessione dei domiciliari nella palazzina



BOLZANO. Pochi giorni fa era stato protagonista di un movimentato episodio in una palazzina di proprietà del Comune in via Passeggiata dei castagni, ad Aslago. Per quasi un intero pomeriggio aveva tenuto in scacco l’edificio, terrorizzando i vicini prima, minacciando un altro inquilino con un coltello poi e, infine, scagliandosi contro carabinieri e agenti di polizia intervenuti per cercare di riportarlo alla ragione. L’uomo, un cinquantacinquenne di Bolzano, dovrà rispondere di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. L’iter giudiziario è appena cominciato, ma dai competenti uffici comunali trapela già l’intenzione dell’amministrazione di opporsi alla possibilità che l’uomo possa scontare gli arresti domiciliari nell’appartamento in cui vive, al primo piano dell’edificio teatro dei fatti di qualche giorno fa.

Una scelta che, di fatto, viene incontro alle istanze degli abitanti della zona. All’indomani del movimentato episodio, in molti avevano esternato tutta la loro esasperazione nei confronti del comportamento del cinquantacinquenne, non nuovo a simili episodi. In base a quanto denunciato dagli inquilini, infatti, la vita nel palazzo sarebbe diventata un inferno nel momento stesso in cui, sette anni fa, il cinquantacinquenne s’era trasferito in via Passeggiata dei castagni. Sette anni di aggressioni, non solo verbali, di lanci di oggetti, di minacce e di insulti. A chiunque passasse anche nelle vicinanze del suo appartamento, senza un’apparente ragione. Non molto tempo fa, fuori di sé, l’uomo aveva addirittura abbattuto il muro del giardino su cui si affaccia l’appartamento in cui vive con la compagna. Due anni fa, l’ultimo degli episodi più gravi. Anche in quell’occasione, erano intervenute le forze dell’ordine e avevano portato via per un po’ lo scomodo vicino di casa. «In quell’occasione – spiega una donna – avevamo avuto esplicita promessa che sarebbero stati presi provvedimenti. Ci era stato detto che la misura era quasi colma e che, se le intemperanze di quel signore fossero proseguite, il passo successivo sarebbe stato la revoca dell’assegnazione dell’alloggio. Beh, ora chiediamo che quanto ci era stato detto allora, adesso venga messo in pratica. Da quando c’è lui, qui non si vive più, anche i bambini sono terrorizzati. Basti pensare che quando i carabinieri sono riusciti a salire in macchina, s’è rivolto alla figlia dell’uomo che aveva minacciato con il coltello poco prima, e le ha urlato che avrebbe ucciso lei, la sua mamma e il suo papà. Il Comune faccia qualcosa, insomma, prima che accada davvero l’irreparabile». E la posizione dell’amministrazione lascia pensare che il prossimo passo sia proprio quello di procedere con la revoca dell’alloggio.













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