«Per l’ippodromo servono vere garanzie a tutela del verde»

Stasera il consiglio comunale straordinario su Maia Pd, Verdi, e Prc: si scongiurino speculazioni edilizie


di Giuseppe Rossi


MERANO. Con la Merano Maia in liquidazione e nel bel mezzo della bufera legata al futuro dell'ippica, il consiglio comunale tenta di riappropriarsi del destino dell’ippodromo e dei suoi oltre trenta ettari di verde. Questa sera la struttura di via Palade e le scuderie di Borgo Andreina saranno al centro del consesso civico convocato in via straordinaria su richiesta di Verdi, Pd e Rifondazione comunista. All’ordine del giorno un unico punto, la mozione che detta le regole per uscire dalla situazione attuale e dal pericolo di un futuro alternativo per l'immenso areale verde consacrato ai cavalli. Mentre proprio per garantire la continuità all’ippica - che, ormai è chiaro, dovrà essere affiancata da altre attività, nell’ottica della polifunzionalità dell’impianto - si sta lavorando.

Tutto parte dal fatto che la Merano Maia spa, la società che ha in gestione fino al 2020 l'ippodromo, ha ufficialmente alzato le mani dichiarando l'impossibilità di continuare la propria attività alle attuali condizioni, delegando di fatto la chiusura della spa al liquidatore Patrick Palladino. Cinque sono i punti che Partito democratico, Verdi e Prc chiedono al consiglio comunale di votare. Intanto una tutela per i 30 ettari di verde contro le speculazioni edilizie. «L'ippodromo in tutta la sua estensione deve mantenere - si legge nei punti deliberanti della mozione - la caratteristica di area verde». Troppe le paure di eventuali operazioni di scorporo di parti dell'areale a favore di attività alternative a quella sportiva.

La giunta comunale viene poi impegnata, se la mozione otterrà i voti necessari, ad elaborare in forma partecipativa una serie di obiettivi di sviluppo dell'ippodromo da presentare in consiglio entro marzo 2013. Il sunto, in sostanza, delle linee guida da chiarire in una discussione pubblica o in un gruppo di lavoro allargato alle varie componenti della città. Un documento che dovrà essere propedeutico al bando di gara per il concorso d'idee sul futuro destino di Maia. La mozione poi chiede di limitare l'eventuale subaffitto dell'attività a terzi (la proposta che circola, almeno l’unica resa pubblica, è quella dell'allenatore ippico Paolo Favero) a un solo anno e di escludere una cessione della Merano Maia al subaffittuario. Le opposizioni temono che il subaffitto possa arrivare fino al 2020, termine naturale di scadenza della convenzione per l'affidamento dell'ippodromo alla Merano Maia.

La giunta dovrà anche rispondere in aula su eventuali crediti vantati dal Comune nei confronti della spa in liquidazione e sulla fideiussione da 150 mila euro depositata dalla Mic srl. «Ora che la Mic srl ha dimostrato di non riuscire a mantenere gli impegni presi - ha detto Cristina Kury dei Verdi - riteniamo che sia possibile incassare la fideiussione». La Mic è la società che l’anno scorso nel 2011 aveva rilevato le quote della società di gestione appartenenti al Comune (45%) e che in sostanza si era accollata la guida della struttura.

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