Perde l’appiglio, 35enne muore sul colpo
Alpinista germanico precipita dal “Coston di dentro” sotto gli occhi della moglie. Un volo di 500 metri
SOLDA. Una nuova tragedia della montagna è accaduta ieri mattina sull'Ortles (3.905 metri di quota). Erano da poco passate le 7.30 quando si è verificata la disgrazia. A perdere la vita è stato un alpinista di 35 anni, germanico d'origine (era nativo di Colonia) ma che da anni viveva in Austria. Si tratta di Christian Vesen, fisioterapista che esercitava la professione a Kitzbühel e risiedeva nel vicino paese di St.Johann in Tirolo.
È la quarta croce in pochi giorni dopo la tragedia dello Sciliar - costata la vita a due giovani - e quella in alta valle Aurina dove è deceduto il comandante dei vigili del fuoco di Cadipietra.
L'austriaco era assieme alla moglie e ad un'amica: il gruppetto di buon'ora era partito dal rifugio Coston (2.6661 metri di quota), diretto alla vetta lungo la Cresta del Coston, un tragitto classico frequentato da tanti alpinisti. L'incidente si è verificato in prossimità della Punta del Segnale (3.725 metri), da dove inizia la parte più tecnica della salita. La ricostruzione di quanto accaduto è stata fatta dalle due donne, pur in comprensibile stato di choc. L'alpinista, che aveva smarrito la via sulla Cresta del Croston, stava tornando sui suoi passi. Ha perso l'appiglio - un masso di notevoli dimensioni- e non è stato in grado di mantenere l'equilibrio. L'alpinista è quindi precipitato per circa 500 metri fermandosi in fondo al canalone sottostante sotto gli occhi delle due donne, tra cui la moglie. Il volo è stato calcolato dai soccorritori che hanno trovato la vittima ad una quota di circa 3.200 metri. L'uomo nella caduta aveva picchiato più volte il corpo contro la roccia. La morte è stata istantanea.
Sua moglie e la compagna di ascensione, superato il momento di choc, hanno dato l'allarme e la centrale del 118 ha inviato sul posto immediatamente l'elicottero Pelikan 1 che, arrivato a Solda, ha preso a bordo la squadra del soccorso alpino. Ai tre uomini del Cnsas, al comando di Olaf Reinstadler, è toccato il compito di recuperare la salma che caricata sull'elicottero è stata portata a Solda da dove, finiti gli accertamenti da parte dei carabinieri di Prato allo Stelvio, è stata poi trasferita nella cappella mortuaria dell'ospedale di Silandro.
Alla moglie e all'amica è toccato il triste compito di raccontare la tragica esperienza vissuta in alta quota. I carabinieri, verificati che non c'erano responsabilità di terzi nella tragedia, hanno informato l'autorità giudiziaria che ha dato il benestare per la rimozione della salma.
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