Pescosta: «Per fortuna l’incubo è finito»

Il medico del reparto di Ematologia è rientrato a Bolzano dopo essere stato bloccato in Uzbekistan per 15 giorni



«Un consiglio a tutti: se andate all’estero e avete dei medicinali portate sempre con voi una prescizione medica tradotta in inglese in cui si spiega perché dovete assumere quel farmaco. E dichiarate tutto alla frontiera. Io, per una crocetta non messa sul modulo da compilare alla frontiera, mi sono trovato in un mare di guai». Così Norbert Pescosta, medico del reparto di Ematologia dell’ospedale San Maurizio, bloccato dal 2 al 19 giugno in Uzbekistan con l’accusa poi caduta di aver importato in quel Paese una sostanza psicotropa. Nella borsa con i medicinali c’era una confezione di “En”, un farmaco usato per ridurre gli stati ansia, che in quel Paese è vietato in quanto è considerato una droga. «Per fortuna adesso l’incubo è finito».













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