Pezzedi e le «girandole» che parlano con il vento

A 86 anni ha trasformato il garage di casa in un laboratorio pieno di oggetti Meccanico e artista, realizza personaggi mossi da raffiche e carezze d’aria


di Ezio Danieli


VAL BADIA. Eustachio Pezzedi ha 86 anni. Per più di trent'anni, in Val Badia, aveva riparato lavatrici. Da tempo è in pensione. Badioti e turisti lo chiamano «l’uomo delle girandole». Chi lo conosce meglio garantisce che la sua virtù principale è una straordinaria vena poetica. Eustachio ama ripetere: “Noi montanari abbiamo un grande rispetto del vento: sentiamo la sua voce. In montagna il vento è un compagno inseparabile: soffia quando veniamo alla luce, ce ne andiamo per i verdi pascoli ascoltandone il suono».

Pezzedi ha voluto dare visibilità proprio agli effetti del vento e s'è messo a costruire girandole «che riescono a far sentire l'irruenza delle raffiche e anche la loro carezza». Appassionato da sempre di meccanica, Eustachio Pezzedi ha iniziato a raccogliere materiale di ogni genere: ferri, lamiere, bulloni di tutte le dimensioni, macchine da scrivere arrugginite, frigoriferi e lavatrici in disuso. Ha trasformato il garage di casa in un laboratorio nel quale continua a creare, ovviamente girandole.

È un assemblaggio continuo che porta a un personaggio che si muove non appena tira anche il più flebile alito di vento. Ecco dunque il ciclista che pedala, il cacciatore che fissa nel cannocchiale la preda, il cuoco che usa il mestolo per la polenta, i fidanzati che si baciano, il gondoliere che spinge la barca, gli aeroplani. Le eliche delle girandole sono di tutte le dimensioni. Colorate.

Eustachio la prima girandola l'ha costruita oltre 20 anni fa. Da allora è stata una produzione continua anche perché i clienti non mancano. Chi transita sulla strada che sale a San Cassiano e a passo Valparola, passa a fianco della sua casa e non può fare a meno di notare le girandole. Si incuriosisce e chiede informazioni.

I personaggi di plastica (viene ricavata dai barattoli che Eustachio riceve in regalo dagli albergatori della valle) sono alti una trentina di centimetri, le eliche vengono costruite con la lamiera delle lavatrici che viene prima tagliata e quindi colorata. Per le staffe Eustachio usa il ferro, gli ingranaggi sono in plastica, di metallo le viti. I piedi e i volti dei personaggi «nascono» dagli stampi in ghisa che Pezzedi s'è costruito: ecco spiegato il motivo per cui sono tutti uguali. Una curiosità: come prevenire l'impeto del vento? «Va controllato - dice Eustachio - e quindi per ogni personaggio devo usare le ruote dentate come freno, altrimenti andrebbe troppo veloce”.

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