Più donne in politica, il sì del sindacato

Le leader Pavanello (Cgil) e Mair (Cisl): «Aria nuova nei palazzi». Artioli presenta una legge sulla preferenza di genere


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Adesso c’è una proposta di legge per introdurre anche in Alto Adige nelle elezioni provinciali la preferenza di genere e, oltre a questo, portare al 50% e non più al 33% le quote rosa nelle liste elettorali.

Il disegno di legge è stato depositato ieri in consiglio provinciale da Elena Artioli (Team Autonomie). È una iniziativa che nasce dalla petizione dell’Alto Adige a favore della preferenza di genere, un sistema elettorale che dopo la prima preferenza vincola ad esprimere dalla seconda in poi l’alternanza uomo-donna.

«La petizione del giornale sta avendo molto successo e il mio disegno di legge vuole essere un punto di appoggio concreto per ottenere la preferenza di genere, anche se non c’è il tempo di intervenire per le elezioni provinciali del 27 ottobre», sottolinea Elena Artioli, «Va riequilibrata la nostra presenza nelle istituzioni. Quando gli elettori si saranno abituati all’idea di votare le donne, si potranno togliere le quote rose e la preferenza di genere».

La petizione ha superato ieri le cento firme e vede l’adesione, tra gli altri, della Commissione provinciale per le pari opportunità attraverso la presidente Ulrike Oberhammer e la vice Franca Toffol, Mariateresa Tomada (Fratelli d’Italia), e l’ex segretario della Cgil Lorenzo Sola (candidato da Sel nella lista dei Verdi).

Il disegno di legge firmato Artioli, che dovrà essere inserito nell’ordine del giorno della competente commissione legislativa provinciale, prevede liste con uomini e donne alternati, la presenza paritaria al 50% dei due sessi nelle liste e nelle trasmissioni elettorali e, appunto, la preferenza di genere: «Le preferenze di lista successive alla prima saranno valide solo se espresse in forma alternata in favore di una donna o di un uomo (se la prima è espressa per una donna, la seconda deve essere per un uomo e viceversa)». Va ricordato che proposte simili erano state presentate dai Verdi, e respinte, durante la discussione sulla legge elettorale provinciale. Favorevoli o contrari? Il nostro giro di opinioni prosegue con due donne che sono appena state elette alla carica più alta del sindacato, il segretario generale della Cgil Doriana Pavanello e l’omologa della Cisl Tila Mair. Decisamente dalla parte della preferenza di genere è Doriana Pavanello: «È necessaria una misura per agevolare una maggiore presenza delle donne in politica, perché ciò farà bene alla società: le donne portano nella politica un punto di vista diverso, maggiore concretezza e un approccio ai problemi meno legato alla propria appartenenza politica, come dimostrano certe alleanze trasversali che le donne riescono a creare su battaglie contro la violenza. In sintesi, le donne incarnano un approccio diverso al potere. La richiesta di preferenza di genere deve smuovere i partiti. Ne hanno bisogno». Tila Mair è più tiepida: «La preferenza di genere non mi appassiona, come già le quote rosa. Alla fine dico sì, ma pensando che più lunga e complicata è la strada necessaria per ridurre il gap tra popolazione femminile e donne in politica. Le quote aiutano, ma va risolta la questione di base che molte donne preferiscono votare uomini. E ancora: troppe donne ancora non si buttano perché non credono abbastanza nel loro valore».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità