Più efficienza e flessibilità Cura Deeg per i provinciali

L’assessora ha presentato ieri ai sindacati il disegno di legge sul personale Rapporto più stretto tra retribuzione e risultati. In pensione gli over 65


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Più flessibile, più moderna, in una parola l’amministrazione provinciale dovrà essere più efficiente. Facile a dirsi, meno a a farsi. L’assessore Waltraud Deeg ha deciso di provarci : ieri pomeriggio ha presentato ai sindacati il disegno di legge sul personale da approvare entro la fine dell’anno. Riguarda 18.400 dipendenti provinciali: oltre 4 mila sono gli amministrativi veri e propri, gli altri sono il personale della scuola.

Largo ai giovani. La nuova legge punta a favorire l’ingresso dei giovani nella pubblica amministrazione attraverso il pensionamento, dal 2015, di coloro che abbiano i requisiti anagrafici e previdenziali e il patto generazionale. Per quanto riguarda i pensionamenti, la misura interesserà da 160 a 700 dipendenti. La nuova legge prevede che non siano più concesse proroghe dopo i 65 anni (attualmente si può rimanere fino a 67). La Provincia spende oggi per la voce personale un miliardo e 100 mila euro, la manovra dovrebbe consentire di risparmiare 10 milioni e 400 mila euro. Solo una parte dei posti che si libereranno, verrà coperta. Per quanto riguarda il patto generazionale di cui si parla da oltre un anno, si è aperto un tavolo di discussione con l’Inps per consentire a breve ai lavoratori con più di 60 anni e a tre anni dalla pensione di ridurre volontariamente l'orario di lavoro per favorire l'inserimento dei giovani. La nuova legge inoltre estende il divieto di conferire incarichi a tutti i pensionati, non solo ai dirigenti.

Retribuzione e risultati. Quasi dodici milioni di euro. È il tesoretto che nell’anno il corso la Provincia ha distribuito ai dipendenti. Il sistema con cui vengono assegnati i premi prevede una parte fissa per tutti e una variabile. «Con le nuove norme - spiega l’assessore Deeg - vogliamo retribuire i collaboratori tenendo maggiormente conto dei risultati - per esempio oggi un dirigente che abbia sotto di sè più dipendenti prende più di quello che è riuscito ad aumentare produttività ed efficienza con meno personale - e allo stesso tempo garantire parità di trattamento tra i vari enti.

Mobilità. Sulla carta la mobilità è prevista anche oggi, ma nella pratica gli spostamenti non sono mai facili da attuare. Pochi li vivono come un’occasione per cambiare e rinnovarsi, la maggior parte li subisce come una sorta di punizione. Ma con la necessità di razionalizzare i servizi e risparmiare, una riorganizzazione radicale della macchina è inevitabile. «Vogliamo promuovere la mobilità tra le unità organizzative e le varie amministrazioni sia per i dirigenti che per i collaboratori». Mobilità e flessibilità dovranno entrare sempre più nel vocabolario del dipendente pubblico - in quello dei privati ci sono già da anni - anche perché la legge prevede tra le altre cose “la presa in carico dell’amministrazione del personale degli enti dipendenti dalla Provincia e delle società”. «In prospettiva - spiega Deeg - per quanto riguarda la parte amministrativa, immagino una centralizzazione di servizi: basta con i doppioni inutili e costosi». E a tal proposito la nuova legge sopprime l’Agenzia dei contratti collettivi delegando la materia al direttore generale e lo stesso dicasi per il Comitato pari opportunità della Provincia, i cui compiti verranno svolti dall’Ufficio sviluppo personale. «E comunque - dice Deeg - c’è già il Comitato provinciale che funziona bene».

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