Piani, decine di lumini per la donna uccisa
A otto giorno dall’omicidio di via Macello, ancora forte commozione sul luogo della tragedia
BOLZANO. Sono trascorsi otto giorni dall’omicidio della giovane prostituta bulgara in via Macello ai Piani. La commozione per la tragica fine di questa donna che aveva accettato di vendersi su una strada anche per garantire un’adolescenza tranquilla ai suoi due figli è ancora viva nel quartiere. Nel piccolo piazzale antistante il Centro Profughi, ove la donna è morta dopo essere stata accoltellata 28 volte da Kevin Montolli, è ancora pieno di lumini con qualche fiore. Sono lumini e fiori deposti nelle ultime ore.
Il sostituto procuratore Axel Bisignano, che coordina l’inchiesta, non ha ancora concesso il nulla osta per il trasferimento della salma in Bulgaria. Le indagini tutt’ora in corso hanno indotto il magistrato a ritardare di qualche giorno il nulla osta per la sepoltura. In effetti ci sono ancora diversi aspetti della vicenda che non sono stati del tutto chiariti.
Tra il resto l’omicida (rea confesso) continua a ripetere di non ricordare nulla sulla scintilla che ha provocato una reazione così violenta in una sorta di raptus omicida dal quale la giovane prostituta non è riuscita a salvarsi. Il procuratore capo Guido Rispoli ha disposto anche una serie di accertamenti sulla vita sessuale dell’indagato in quanto sospetta che il ragazzo diciannovenne abbia colpito con finalità maniacali. La giustificazione di Kevin Montolli sul possesso del coltello che aveva in tasca quando si è recato in via Macello alle cinque del mattino, è considerata molto debole e poco credibile. In realtà va accertata la natura dei rapporti che il ragazzo aveva con il mondo femminile anche in considerazione delle ripetute difficoltà che lo stesso Kevin avrebbe avuto nel tentare di instaurare un rapporto duraturo con una ragazza. Gli inquirenti vogliono capire perchè.
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