Piani, ecco la piazza attesa da 53 anni

Il Comune l’ha terminata, tranne il verde. Causa maltempo, ora si dovrà attendere la primavera. E' costata 400 mila euro


di Davide Pasquali


BOLZANO. Una piazza attesa. Da 53 anni. Il Comune l’ha terminata, tranne il verde. Causa maltempo, ora si dovrà attendere la primavera. Un verde, però, che sarà pochetto: impossibile piantare alberi d’alto fusto sopra un parcheggio interrato. Stiamo parlando di piazza Don Vittorio Franzoi ai Piani. Riuscita bene, per carità; magari risulta un po’ arida, sterile, come d’altronde tutte le consorelle realizzate a Bolzano sopra i posteggi interrati. È uno dei due nuovi spazi pubblici in fase di ultimazione assieme alla piazza di Don Bosco. La quale avrà, garantisce il Comune, molto più verde: lì si può fare, perché sotto terra non ci sono i box auto.

Sulla chiesa dei Piani, sul frontone, c’è impressa una iscrizione in latino. Sta lì da un bel po’ di anni e non lo nasconde affatto, visto che ha perso una lettera. La dedica termina con una data scritta con numerazione romana: vi si legge prima una M, seguita da uno spazio vuoto; infine c’è scritto MLX. Fra le due M manca una C, vittima della sua vetustà. La scritta completa ricorda l’anno della consacrazione della parrocchia di San Giuseppe, avvenuta nell’MCMLX, ossia il 1960. Tradotto: fatta la chiesa, per aver la piazza davanti è occorso oltre mezzo secolo. (Speriamo, si augura ora chi abita oltre via Resia, che al municipio non occorra altrettanto per realizzare la nuova piazza davanti alla nuova chiesa di Madre Teresa di Calcutta a Firmian).

Tornando ai Piani, la piazza è dedicata a don Vittorio Franzoi, primo e storico parroco del rione. Progettata in house dai tecnici comunali, è costata 400 mila euro. Si sono adottate soluzioni progettuali per rimettere in qualche modo la piazza al centro dei movimenti pedonali, relegando ai suoi margini gli spazi per la mobilità veicolare.

Innanzitutto è stato realizzato lo spostamento dell’ingresso degli alunni della scuola elementare Chini, portandolo dalla precedente posizione, proprio a ridosso di via Dolomiti, alla nuova posizione, in piena piazza. Qui bimbi e genitori ora possono attendere l’entrata e l’uscita da scuola chiacchierando e giocando, senza il pericolo di essere investiti. L’intera superficie della piazza è stata rialzata, per creare un unico piano con il sagrato della chiesa di San Giuseppe. Per riprendere il motivo della facciata dell’edificio sacro, si sono realizzati tre corsi in lastre di porfido.

I lavori sono terminati; ora mancano solo l’illuminazione e una fontana, a sua volta illuminata a pavimento, nel centro della piazza. Soprattutto manca il verde. Come spiegano però i tecnici municipali del servizio progettazione del verde, la stagione non sta affatto aiutando, né qui né a don Bosco. Pronto il progetto, bando assegnato, la ditta è pronta, ma con queste piogge insistenti...

La piazza doveva essere finita per dicembre, probabilmente si slitterà a primavera. Non si potrà realizzare più di tanto, per un semplice motivo: il Parkauto Dolomiti. Utile a residenti e dipendenti di scuola e centro Premstaller, ma limitante per il verde: le grate di aerazione occupano molto spazio, e al massimo le radici delle piante possono scendere di 60 centimetri. Infine, il vero neo: gli edifici semi abbandonati sul fianco meridionale della piazza. Ma lì, il Comune proprio non c’entra. Colpa degli immobiliaristi.

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