Bolzano

Piazza Erbe, divieti pure in agosto. I baristi: «Costretti a licenziare» 

Il sindaco Caramaschi: «Funziona, andiamo avanti fino alla fine del mese prossimo». Hofer: «Sollievo per i residenti». Gli esercizi: «Nessuno ci ha avvertito, dobbiamo stoppare i contratti e c’è chi vende l’attività. Piazza desertificata»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «L’ordinanza sta funzionando bene... vado avanti per un altro mese, fino alla fine di agosto poi ci aggiorneremo. Ma penso che basterà così».

Il sindaco non ha dubbi. Il divieto anti-schiamazzi per Piazza Erbe che da inizio luglio stoppa eccessi edconsumo di bevande alcoliche in strada dalle 24 alle 5 della mattina, (da venerdì a domenica), sta restituendo il sonno ai residenti. Stop anche alla musica sparata di chi l’accende per strada. Con multe da 200 a 600 euro. «Ce ne sono state non più di due», dice Renzo Caramaschi.

Sylvia Hofer, presidente della Circoscrizione Centro, plaude al prolungamento dell’ordinanza. «Il problema non è stato risolto alla radice ma i residenti registrano un piccolo sollievo, fondamentale in nottate in cui non si respira e risulta impensabile, in assenza di aria condizionata, tenere le finestre sigillate per gli schiamazzi». Per la presidente la presenza delle forze dell’ordine ha contribuito a calmare gli animi più agitati ma si registra ancora troppa maleducazione tra i giovani che comunque - in virtù dei divieti - non “sparano” più musica fino all’alba. A nessuno piace pagare multe salate». E i baristi? «Capisco le loro preoccupazione ma se entro le 24 non hanno fatto l’incasso che speravano non è certo colpa dei residenti. Vuol dire che qualcosa non va».

E la parola passa a loro, agli esercenti. A fine giugno titolari dei bar e dei ristoranti di Piazza Erbe (Black sheep, Mr Ale, Downtown e Nadamas) avevano detto no ad una possibile ordinanza anti-movida: «Se ci vedremo costretti ancora una volta a rinunciare ad una fetta di lavoro, dovremo procedere con una serie di misure per sopravvivere. Dovremo tagliare, purtroppo, alcuni dipendenti. Sarebbe insostenibile dover rinunciare al 50% dell’incasso settimanale».

E adesso all’annuncio della proroga c’è chi traccia un bilancio disastroso: «Nessuno ci ha avvisato, facciamo i conti con incassi dimezzati e adesso saremo costretti a non rinnovare contratti a dipendendenti. Ed in questo scenario c’è anche chi - tra di noi - sta pensando di lasciare perchè in queste condizioni non è possibile lavorare».

Manuel Nardo del Black Sheep non sapeva ancora nulla della proroga. «Speravo di non dover scoprire a fine mese che l’ordinanza si sarebbe protratta in agosto perché oltre al danno conclamato ed evidente avremo dovuto subire la beffa di non riuscire ad organizzarci in tempo per limitare i danni». Ma è successo.

«Ad oggi nessuno ci ha detto nulla. Nessun aggiornamento dal Comune nè dalle associazioni di categoria su quel che sarebbe successo in agosto. E adesso per forza di cose i miei colleghi ed io dobbiamo ridurre, sospendere i contratti a chiamata e valutare se licenziare almeno un dipendente per sopravvivere. Oltre a questo un paio di esercizi hanno messo purtroppo in vendita l’attività perchè non è possibile lavorare se regna l’incertezza».

Gli esercenti spiegano che in seguito all’ordinanza la situazione in piazza è di costante desertificazione. «Date un’occhiata alla foto in alto, parla da sola. Va detto che siamo sempre qui ad aspettare un incontro con la circoscrizione che non abbiamo ancora ottenuto».













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