Piazza Erbe, i buttafuori costano 8 mila euro al mese

Gli esercenti fanno i conti: «Ne servono 5 per 10 locali, ma non possiamo permetterceli»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Le solite urla ed i soliti schiamazzi degli avvinazzati e delle teste calde che, soprattutto nelle sere d'estate, tengono sotto assedio Piazza Erbe, continuano ad essere un problema. La proposta del commissario del governo, Valerio Valenti, di puntare sui buttafuori è ottima ma la sua realizzazione complicata perchè i costi sono troppo alti. Baristi e ristoratori della piazza si troverebbero - infatti - a spendere 8.000 euro al mese per pagare cinque buttafuori in servizio il sabato e la domenica. Per i diretti interessati sinceramente troppi.

«Abbiamo un'emergenza giovani in città - ha detto Valenti nelle scorse settimane - che possiamo risolvere solo seguendo un piano condiviso tra Commissariato del governo, Provincia, Comuni e Associazioni di categoria. Per risolvere i problemi di sicurezza di Piazza Erbe possiamo attingere all'albo dei buttafuori depositato in questura e dotare i locali di un presidio di sicurezza, di qualcuno pronto a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine in caso di necessità». Le varie associazioni di categoria - Confesercenti, Unione e Hgv - sono d’accordo in linea generale con la proposta che però resta di difficile realizzazione perchè cinque buttafuori due giorni alla settimana costano 8.000 euro al mese.

L’indicazione arrivata dalla questura è che baristi e pubblici esercenti potrebbero rivolgersi il sabato e la domenica sera, per calmare gli animi degli esagitati, a cinque buttafuori chiamati a prestare servizio dalle 20 alle 2 di notte.

Fatti due conti, visto che ogni ora di lavoro notturno oscilla dai 20 ai 30 euro, il calcolo arriverebbe a 1.000 euro a serata. In soldoni 2.000 euro a weekend, circa 8.000 euro al mese che, divisi tra una decina di esercenti, fanno su per giù 800 euro a locale. Mirco Benetello, referente dei baristi di Confesercenti, spiega che se la proposta avanzata dal commissario del governo è sicuramente interessante la questione costi resta uno scoglio importante da affrontare. «Difficile in tempi di crisi trovare baristi in grado di sborsare cifre sostanziose. Della questione discuteremo comunque la prossima settimana in una riunione a porte chiuse nella quale potremo finalmente dirci in faccia quel che pensiamo».

E’ la prima volta che capita? «Certo, non è mai successo prima. Posso dire fin da subito che il problema resta ed è evidente. Forse per abbattere la spesa potremo coinvolgere anche i locali delle vie immediatamente confinanti visto che la questione-sicurezza non mi sembra circoscrivibile alla sola Piazza Erbe».

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