Bolzano. «Niente paura, non sarà questo il colore...» dice Paolo Bellenzier. In realtà piazza Matteotti si prepara a diventare “porfirica”. Non di quel nero asfalto con cui è stata ricoperta ieri. Gettando tra l'altro nello sconcerto i vicini. «Quello è il fondo. Sono invece in corso le verifiche sulla tonalità degli inerti che costituiranno la pavimentazione finale» annuncia il capo della ripartizione pianificazione del Comune. Il colore? Un terra tendente al rossiccio, ad imitazione del tono tradizionale della città da secoli, tra pietre in alto e porfido in basso. E questo tono di colore coprirà sia la piazza in se che un lungo tratto di via Milano ai suoi margini così che lo slargo, alla fine, sarà un “unicum” in apparenza molto più esteso di quello attuale.

Consegna a metà settembre

Ma le notizie non finiscono qui. Eccole: 1) I tempi di consegna slittano di qualche giorno. Non più a fine agosto ma entro la metà di settembre. La ragione? «Il cantiere in agosto ha perduto qualche giorno di troppo, si era iniziato con squadre ridotte» aggiunge Bellenzier; 2) È stato archiviato il ricorso degli abitanti dei condomini a ridosso del cantiere stesso da parte della Provincia. Si trattava di un ricorso per “via gerarchica” e in questo caso l’avversario degli abitanti era il Comune. L’archiviazione toglie una patata bollente sul cammino del cantiere e, soprattutto, sgombra il campo dalla conflittualità latente tra le parti pubbliche e private, già in parte depotenziata dopo che il municipio stesso aveva accolto alcune integrazioni al progetto in base alle richieste dei vicini.

Come verrà consegnata piazza Matteotti? «Alla fine della prossima settimana concludiamo l' applicazione del fondo definitivo col colore stabilito e verificato nel corso delle prove» dice a questo proposito Paolo Bellenzier. Questo significa che qualche giorno dopo la piazza sarà “utilizzabile”. E dunque verrà ufficialmente consegnata alla città e al quartiere. Questa consegna è il presupposto per l’attuazione, nella piazza stessa, di tutti quegli eventi che erano stati o cancellati o trasferiti dall'inizio dei lavori. In particolare il mercato. Che dunque tornerà nei suoi vecchi spazi. Ma anche altri appuntamenti potranno trovare luogo nella piazza Matteotti riqualificata.

La copertura dei “bunker”

Il cantiere principale in effetti si conclude ma non i lavori accessori. I quali prevedono, in tempi successivi e anche perché non sono decisivi ai fini del riutilizzo pubblico, la piantumazione di altre alberature oltre a quelle già posizionate lungo via Milano, la copertura metallica dei “bunker” che servono per gli accessi ai garage sotterranei e infine il lungo porticato , sempre di metallo, che correrà in parallelo a quello sotto l'edificio che fronteggia la piazza. Il porticato, o pergolato, servirà anche a connettere i bunker cementizi alle sue due estremità contribuendo così, architettonicamente, a limitarne l'impatto e l'invasività oggettiva. Sembra a sua volta rientrato nei binari il confronto tra la ditta che aveva avuto in appalto i lavori e il Comune stesso dopo un inizio abbastanza problematico, al di là delle singole responsabilità. Soprattutto la ripresa agostana dei lavori, senza considerare il lungo stop per il lockdown dovuto al Covid, erano stati alla base della revisione dell'agenda dei lavori. La cui fine era stata di volta in volta posticipata anche a causa delle infiltrazioni d'acqua verificatesi nella soletta tra fondo stradale e garage sotterranei. ( p.ca.)