Piazza Matteotti, il cantiere stoppato dalla Provincia  

Urbanistica. Il restyling doveva essere ultimato a primavera, ma adesso è tutto fermo L’architetto Bellenzier: «Per la loggia è stato sollevato un problema di distanze: lo risolveremo»



Bolzano. Doveva essere inaugurata alla fine della primavera; poi la conclusione dei lavori - causa Covid - è stata spostata ad agosto. È passata l’estate, è arrivato l’autunno e molto probabilmente finirà anche l’inverno prima di veder ultimata piazza Matteotti. Quel cantiere - per una serie di ragioni - sta diventando una sorta di tormentone. Al di là delle polemiche di carattere estetico sulla piazza e sul colore del materiale scelto per il tratto di strada che l’attraversa, il problema è che il cantiere è fermo. E non ci sono date certe per la ripartenza. Cosa questa che preoccupa non poco chi abita nei palazzoni che si affacciano sulla piazza e chi ha un’attività in quella zona che contava sull’effetto del restyling - costato poco meno di due milioni di euro - su quella parte di città.

Ma qual è il motivo dello stop? Detta in due parole: il mancato rispetto delle distanze.

«Tutto è iniziato - spiega l’architetto Paolo Bellenzier, direttore della Ripartizione Pianificazione e Sviluppo del Territorio del Comune - con il ricorso dei confinanti della casa al civico 97 di via Torino. Contestavano i due cubi che “coprono” entrata e uscita dal garage sotterraneo. Ma noi abbiamo dimostrato che si è trattato di una ricostruzione di ciò che già c’era; abbiamo semplicemente rettificato la forma, niente di più. La Provincia ha condiviso le nostre ragioni ed ha archiviato il ricorso dei condomini».

Tutto a posto? Niente affatto. «La Provincia - spiega ancora il caporipartizione che ha seguito l’iter dall’inizio, anche come membro della giuria che aveva selezionato il progetto degli architetti Rinaldo Zanovello e Carlo Calderan - è entrata nel merito delle distanze. Tema che per altro non era stato sollevato dai ricorrenti. Ci viene contestato il mancato rispetto della distanza di 10 metri dagli edifici circostanti dei due chioschi e della loggia previsti dal progetto. La distanza è di tre metri, perché a nostro avviso né i chioschi né la loggia si possono considerare costruzioni in senso stretto. Del resto basta girare per la città e vedere come altri chioschi non rispettino affatto tale distanza».

E quindi adesso come se ne esce da quest’ impasse?

«Stiamo aspettando il regolamento unificato della Provincia - slittato da giugno a dicembre - quindi specificheremo nell’ambito del regolamento edilizio comunale cosa intendiamo noi per costruzione: la loggia non rientra in questa fattispecie quindi non serve rispettare la distanza di 10 metri».

A questo punto però i tempi sono destinati ad allungarsi ulteriormente. «Serve - spiega il capo ripartizione - l’approvazione del regolamento edilizio in Provincia e in seguito l’approvazione della variante per realizzare la loggia. In realtà il regolamento edilizio già fissa la possibilità di ridurre le distanze, ma per la loggia manca una interpretazione di manufatto, per distinguerla da costruzione. Questa descrizione deve essere inserita nel regolamento edilizio».

Realisticamente l’intero iter quando sarà concluso e potrà quindi ripartire il cantiere?

«Un paio di mesi, non prima, perché il regolamento dovrà andare prima in giunta, poi in commissione urbanistica, consiglio di quartiere e consiglio comunale». A.M.













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